PHOTO
Nella serata di oggi, 21 gennaio, in un incontro in video conferenza tra l’Unione nazionale industria conciaria (Unic), aderente a Confindustria, e le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore della concia (oltre 22.600 i lavoratori interessati in circa 1800 aziende). Il contratto è scaduto il 31 ottobre ’19, avrà validità fino a giugno ’23 e l’aumento salariale complessivo (Tec) è di 86 euro.
Parte economica
L’ intesa sottoscritta prevede un aumento salariale sui minimi (Tem) di 65 euro (liv.D2), divisi in 3 tranche, e precisamente: 15 euro dal 1° settembre 2021; 35 euro dal 1° gennaio 2022; 15 euro dal 1° agosto 2022. Per tutte le aziende che non praticano la contrattazione di 2° livello l’elemento di garanzia retributiva viene elevato a 8 euro (1° gennaio 2023), raddoppiato rispetto agli attuali 4. Grande risultato quello dell’introduzione all’interno del capitolo welfare contrattuale del fondo di assistenza sanitaria integrativa Sanimoda per tutti i lavoratori a carico delle imprese con un costo pari a 12 euro mensili per ogni lavoratore a partire dal 1° luglio 2021. Mentre per il fondo di previdenza integrativa Previmoda, a decorrere dal 1° ottobre 2022 il contributo a carico dell’azienda, sui minimi tabellari, è elevato al 2% (un più 0,5% quantificabile al livello di riferimento a circa 5 euro).
Parte normativa
Tra le novità di rilievo, l’introduzione del nuovo capitolo “Legalità e dumping contrattuale”, con un protocollo allegato che indica le modalità per confluire, con accordo aziendale tra le parti, nell’applicazione dei ccnl, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali nazionali comparativamente più rappresentative sul territorio nazionale, per quelle aziende che operano nella catena della fornitura e che applicano contratti in dumping. È stato poi regolamentato il numero complessivo massimo di contratti a termine e in somministrazione che non potranno superare la soglia del 32% medio su base annua. Molto importante, inoltre, l’impegno durante la vigenza del contratto nazionale ad aggiornare e rivedere il mansionario e l’inquadramento contrattuale al fine di valorizzare le professionalità.
Sul tema dei permessi retribuiti, sarà concesso 1 giorno nel caso di decesso dei genitori di un coniuge o di un convivente in un’unione civile o convivenza civile come da legge 76 del 2016 (Cirinnà). Per i congedi parentali per malattia dei figli, saranno garanti 7 giornate per le malattie di figli in età compresa tra i 3 e gli 8 anni. Sul tema della malattia, verranno scorporate dal periodo di comporto tutti i giorni impiegati per controlli per visite oncologiche. Infine, è stato adottato nell’intesa l’accordo quadro sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro sottoscritto da Confindustria con Cgil, Cisl, Uil.
La soddisfazione della Filtem Cgil per la sigla in calce all'ipotesi di rinnovo contrattuale è grande. Lo afferma Sonia Paoloni, segretaria nazionale della categoria che afferma: "“Questo rinnovo ribadisce che con la contrattazione e le buone relazioni sindacali si ottengono ottimi risultati per la tutela dei lavoratori e per le aziende. Ma non solo, è un rinnovo che consente a tutti gli addetti del settore conciario di acquisire il diritto individuale alle prestazioni di welfare sanitario. Infatti, dal 1° luglio ’21 partirà il fondo Sanimoda, i cui costi saranno interamente a carico delle imprese. Ricordo che il settore della concia era fino ad oggi l'unico rimasto sprovvisto di tale copertura”.
“Importante nell’intesa – prosegue Paoloni -, l’avanzamento in tema di diritti individuali con il recepimento dell’accordo quadro sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro sottoscritto da Confindustria con Cgil, Cisl, Uil. Altro rilevante punto di avanzamento riguarda la regolamentazione che definisce i termini dei contratti a tempo determinato e somministrazione”.
“Sul salario - ha concluso la segretaria nazionale della Filctem Cgil -, abbiamo confermato il ‘Patto per la fabbrica’ ed il recupero sia dell'Ipca che di una parte della produttività a livello nazionale anche attraverso il premio di perequazione mensile, fermo da anni che vinee raddoppiato dai 4 agli 8 euro al mese”.