Coime, inviata al Mise richiesta per autorizzare i riallineamenti degli stipendi. In un incontro che si è svolto a palazzo Galletti a Palermo, alla presenza del vice sindaco Fabio Giambrone e dell'assessore al Bilancio Roberto D'Agostino, il Comune ha comunicato ai sindacati di avere inviato il 25 settembre una nota, ai ministeri Economia e finanze e al Lavoro e politiche sociali, sull'aumento delle retribuzioni e sul riallineamento retributivo per il personale del Coime.
“All'interno della nota – dichiarano per la Feneal Uil tirrenica Ignazio Baudo, per Filca Cisl Palermo Trapani il segretario generale Francesco Danese e il segretario generale Piero Ceraulo per Fillea Cgil Palermo – dopo una cronistoria del Coime, in alcuni passaggi si specifica che al momento si registrano sentenze di primo grado che riconoscono il diritto dei lavoratori e di secondo grado, che invece lo negano, così come sono state acquisite notifiche di ricorsi alla Corte di Cassazione. Rispetto all'ingarbugliata situazione legale, il Comune di Palermo invita i ministeri a esprimere pareri in ordine alla legittima applicazione del contratto e suggerisce possibili soluzioni in grado di rimuovere le anomalie”.
I sindacati chiedono il riallineamento delle retribuzioni, che tenga conto degli aumenti salariali sottoscritti dal 2010 al 2018. “Per noi la nota inviata ai ministeri esprime la volontà da parte del Comune di riconoscere tali aumenti – aggiungono Baudo, Danese e Ceraulo -. Pero è chiaro che se si dovesse ricevere parere negativo da parte dei due ministri interpellati, le organizzazioni sindacali chiederanno al Comune e ai ministeri di trovare un accordo. E' inaccettabile pensare che ci siano trattamenti diversi tra un lavoratore che opera nel settore pubblico rispetto a un altro che lavora nel privato, pur avendo applicato lo stesso contratto”.
Il 24 ottobre Feneal, Filca e Feneal hanno indetto un'assemblea al Teatro di Verdura per informare i lavoratori del Coime sui nuovi passaggi della vertenza e illustrare il percorso che intende portare avanti il sindacato delle costruzioni. “Abbiamo già atteso troppi anni per chiudere definitivamente questa vertenza. Ci aspettiamo che nuovo governo manifesti sensibilità rispetto al tema”.