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Il via libera di oggi del consiglio di amministrazione del Consiglio nazionale delle ricerche alla stabilizzazione di altri 328 ricercatori e tecnologi è una buona notizia. "Finalmente i precari del Cnr, in lotta da mesi per vedersi riconosciuto il diritto alla stabilizzazione, sono stati assunti”. Lo affermano i segretari generali della Cgil, Maurizio Landini e della Flc Cgil, Francesco Sinopoli.
“Questo risultato - proseguono - è il frutto di una grande battaglia unitaria delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil insieme al movimento dei precari uniti del Cnr. E di una grande mobilitazione che ha coinvolto non solo i precari ma tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’ente”.
“La lotta contro il precariato nella ricerca - aggiungono Landini e Sinopoli - è una lotta per la ricerca pubblica e per il Paese. Questa vertenza è un esempio di come le cose possono cambiare grazie al protagonismo dei lavoratori. E si inquadra perfettamente nelle rivendicazioni più generali portate avanti unitariamente dalla Cgil, Cisl e Uil: Il futuro e il rilancio del Paese non possono prescindere dalla creazione di lavoro stabile”.
Ora l’impegno è di difendere l’autonomia del Cnr e il suo ruolo centrale per definire un nuovo modello di sviluppo, concludono Landini e Sinopoli.