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Le informazioni ad oggi sullo spin-off annunciato da CNHi, operativo dal 2021, con la divisione in due società separate e quotate in borsa – “On-Highway” (veicoli commerciali su strada e powertrain) e “Off-Highway” (macchine agricoli, costruzioni e veicoli speciali) – “sono insufficienti, in quanto ancora una volta siamo di fronte ad un piano finanziario che però non delinea un chiaro piano industriale che chiarisca il ruolo dei lavoratori”. Ad affermarlo è il segretario generale della Fiom Cgil di Modena, Cesare Pizzolla.
"Il piano finanziario - spiega il dirigente sindacale - prevede 13 miliardi di investimenti sino al 2024 con un considerevole miglioramento di indicatori di bilancio e finanziari. Quindi siamo di fronte, ancora una volta, ad un piano che parla alle borse e agli azionisti, un po’ meno ai lavoratori. Sarebbe stato più opportuno partire dal piano industriale e produttivo con un confronto con tutti i sindacati, per poi arrivare a delineare gli obiettivi finanziari e societari da qui al 2024".
Per queste ragioni, secondo la Fiom, è opportuno che parte velocemente un tavolo di confronto a livello nazionale che possa chiarire con quali modalità, e quindi con quale piano industriale e produttivo, si intendono raggiungere gli obiettivi del piano finanziario presentato nella giornata di martedì 3 settembre.
Per quanto riguarda Modena, dove sono presenti due stabilimenti CNHi – uno in via Pico Della Mirandola, l’altro in via Delle Nazioni, che occupano quasi 2.000 dipendenti – la Fiom Cgil "ritiene necessario chiarire quale possa essere l’impatto di questa operazione sui due stabilimenti e sulle condizioni dei lavoratori e su eventuali effetti occupazionali”.
"È chiaro - conclude Pizzolla - che il gruppo dirigente sta proseguendo sulla strada dello spezzettamento del Gruppo industriale e la Fiom/Cgil si augura che questo non prefiguri soluzioni come quelle viste per altre realtà del gruppo".