PHOTO
Accordo raggiunto alla “Città del libro” di Stradella, in provincia di Pavia. Sono “salvi tutti i circa 800 posti di lavoro”. Ne dà notizia Massimo Colognese, segretario generale Filt Cgil Pavia. Il confronto presso la prefettura tra i sindacati e la Ceva Logistics, che gestisce la logistica del magazzino dal quale partono i volumi stampati e distribuiti in Italia da Messaggerie Libri, è durato tutta la notte. “La protesta rientra – afferma sempre Colognese – e già oggi i lavoratori dell'impianto Ceva città del libro hanno ripreso il lavoro. L'accordo contiene delle intese su stabilizzazioni, passaggi di livello ed il pagamento delle malattie gravi. Vengono poi definite le prospettive e certezze occupazionali di tutti i lavoratori”.
Ceva Logistics gestisce il magazzino dal 2013, subappaltando ad altre cooperative parte del lavoro. Il magazzino - 80 mila metri quadrati per oltre cento milioni di libri – ospita i volumi di molte case editrici italiane gestite da Messaggerie Libri.
I lavoratori erano scesi in sciopero dal primo marzo per chiedere alla proprietà Ceva risposte sul mancato rispetto degli accordi. Mesi fa uno scandalo aveva coinvolto il consorzio di cooperative Premium Net che in precedenza aveva gestito il magazzino. Ma il nuovo consorzio subentrato al precedente tardava a mettere in regola il polo logistico, secondo le accuse di lavoratori e sindacati. Da qui lo sciopero. Tra le ragioni dell’agitazione rientravano anche le garanzie occupazionali, le inadempienze contrattuali, la discriminazione, la tutela dell'ambiente e della sicurezza sul luogo di lavoro. Gli operai chiedevano un piano di erogazione dei Tfr relativi alle società appartenenti a Premium Net e una comunicazione ufficiale da parte della proprietà rispetto all'imminente trasferimento di una parte dell'attività del magazzino, in modo da poter garantire l'occupazione futura, la riconferma di circa 200 posti di lavoro e la trasformazione dei contratti da tempo determinato a indeterminato. Lo stop ha bloccato per giorni i magazzini e le consegne in tutta Italia di milioni di nuovi volumi, che da oggi riprenderanno a viaggiare.
Nel complesso – ricordava Matteo Pucciarelli su Repubblica, in un servizio del 6 marzo - “la scorsa estate scattarono anche le manette per dodici persone (tutte italiane) per reati come sfruttamento di lavoratori in stato di bisogno, frodi fiscali e associazione a delinquere”. “Dovevo spostare 10mila libri per turno, era un lavoro insostenibile. Di notte, il mio compagno mi vedeva piangere sempre perché avevo dolori ovunque, in particolare forti dolori alle braccia e alle gambe. Successivamente sono stata in cura all'ospedale San Matteo per varie patologie”, fu uno tra i molti racconti di lavoratori e lavoratrici messi a verbale dai finanzieri di Pavia, come riportato sempre nell'articolo di Repubblica, che cita le conclusioni allora tratte dal Gip di Pavia: “Sono emersi chiari, precisi e concordanti elementi relativi all'intermediazione illecita e allo sfruttamento dei lavoratori, al reclutamento di manodopera destinata al lavoro presso la Ceva in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori e la corresponsione di retribuzioni in modo palesemente difforme dai contratti nazionali o territoriali stipulati dalle organizzazioni sindacali; violando reiteramente la normativa relativa all'orario di lavoro, ai periodi di riposo, alle ferie, in totale dispregio delle norme di igiene e del lavoro”.