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“Cinque incidenti mortali in cinque settimane sono un segnale pesante e inaccettabile per la condizione del lavoro”. Per decidere una strategia comune, le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil di Monza e Brianza si sono incontrate questa mattina e hanno programmato alcune iniziative unitarie. Si parte il 17 aprile con un presidio davanti alla sede di Regione Lombardia per rivendicare più sicurezza nei luoghi di lavoro. Anche la festa del Primo maggio sarà dedicata alla sicurezza negli ambienti lavorativi. È previsto per il 20 maggio, invece, l’attivo unitario dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza della Brianza. Si chiude, infine, il 7 giugno con la marcia dei Rsl della Brianza. Diritti, cultura, prevenzione, formazione e informazione sono le questioni sulle quali intervenire urgentemente e in maniera collegiale con le parti datoriali e sindacali, gli organismi ispettivi e di controllo. Intanto, l’Assemblea unitaria dei segretari generali e dei delegati alla sicurezza ha elaborato una piattaforma territoriale “Sicurezza e salute sul lavoro: il lavoro è vita”.
“Negli anni precedenti, l'andamento infortunistico ha indicato il nostro territorio come uno tra i più sicuri della Lombardia. Purtroppo, questi recenti episodi rappresentano il pericolo di un'inversione di rotta che ci impone di alzare la guardia e prendere le dovute precauzioni”, sottolinea il documento sindacale. L’andamento infortunistico è legato alle ore lavorate e un’eventuale ripresa economica rischia di produrre “effetti indesiderati”. Per questi motivi, i sindacati brianzoli vogliono essere protagonisti di una nuova stagione di sviluppo del territorio, “senza assistere a un nuovo aumento degli infortuni e a una diffusione di nuove malattie professionali”.
In tema di prevenzione, Cgil, Cisl e Uil ribadiscono come il decreto legislativo 81/2008 “rappresenti il primo strumento di riferimento, anche se tuttora necessita di diversi decreti attuativi per essere operativo. Molto si può comunque fare attraverso la contrattazione collettiva e tramite gli accordi di categoria”. Inoltre, le tre sigle ribadiscono come “insieme alle parti datoriali sia necessario coinvolgere i lavoratori per una maggiore consapevolezza dei rischi che corrono nelle aziende”.
I sindacati, infine, ritengono importante la collaborazione delle istituzioni: “Fondamentali sono, per esempio, gli accordi con i Comuni per i sopralluoghi dei responsabili dei lavoratori per la sicurezza territoriale nei cantieri. Alla Prefettura, infine, si chiede anche di avere un ruolo propositivo e che favorisca tali accordi per agevolare il lavoro degli enti ispettivi”.