Si avvia a soluzione la vertenza della Regal Rexnord di Masi Torello (Ferrara). Il 7 ottobre scorso la multinazionale statunitense (36 mila dipendenti in tutto il mondo) aveva improvvisamente annunciato la decisione di chiudere l’impianto, dove si fabbricano componenti meccaniche di alta ingegneria per l’industria, aprendo la procedura di licenziamento collettivo per i 77 dipendenti.

Vibrante era stata la protesta di Regione Emilia-Romagna, enti locali, sindacati e lavoratori, che sono subito scesi in sciopero, organizzando anche un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento. Nelle ultime settimane si è tenuta una trattativa tra ente regionale, società e parti sociali, che ha portato nella serata di lunedì 4 novembre alla firma di un accordo.

Regal Rexnord: ritirati i licenziamenti

Il primo punto dell’intesa è il ritiro della procedura di licenziamento collettivo. L’intero personale sarà pienamente occupato fino al 28 febbraio 2025. Nel frattempo, viene sottolineato in una nota della Regione, si cercherà un investitore disposto a far ripartire l’attività rilevando l’intero sito (immobili, terreni, macchinari e impianti) alla cifra simbolica di un euro, con il patto di non concorrenza. L’intesa riguarda anche il mantenimento dei rapporti di lavoro in essere.

Dopo l’entrata in vigore della prossima legge di stabilità, Regal Rexnord farà richiesta di cassa integrazione per cessazione che durerà fino al 31 dicembre 2025. L’azienda metterà anche a disposizione 2,8 milioni di euro per favorire l’esodo incentivato volontario dei lavoratori. Regal Rexnord, inoltre, si è detta disponibile a ricollocare otto addetti presso altre sedi del gruppo.

Concordata, infine, anche la scelta di avere un advisor condiviso per gestire la reindustrializzazione, il cui compenso sarà sostenuto dall’azienda. Nel caso dell’effettiva cessione del sito è stata stabilita la non applicazione degli incentivi all’esodo.