Un anno di cassa integrazione e un piano di licenziamenti solo su base volontaria, ma la chiusura purtroppo rimane. Questo l’accordo siglato venerdì 12 luglio per i 30 dipendenti (compresi i contratti a termine) della Beyers di Castel Maggiore (Bologna). Il 15 marzo scorso l’impresa belga, produttrice di caffè in vari formati che fa capo alla multinazionale svizzera Sucafina, aveva annunciato la dismissione dello stabilimento e la messa in liquidazione della società.

“L'accordo sindacale, raggiunto al tavolo di salvaguardia presieduto dalla Città metropolitana, prevede l'avvio della cassa integrazione straordinaria dal 1° agosto fino a 12 mesi”, spiega Marco Ramponi (Flai Cgil Bologna): “In tale periodo l'unico criterio adottato dalla procedura di licenziamento collettivo è quello della volontarietà del lavoratore, aderendo al piano sociale previsto nell'accordo sindacale”.

Nell'accordo, aggiunge Ramponi, Beyers si impegna a “ricercare soggetti interessati a rilevare l'attività per darne continuità industriale e occupazionale”. In caso di nuovi imprenditori disposti a rilevare la società, l’intesa stabilisce che verrà data priorità a chi manterrà la produzione a Castel Maggiore e alla ricollocazione dei lavoratori.

La Beyers aveva annunciato la chiusura dell’impianto e il licenziamento collettivo il 15 marzo scorso. Nei primi incontri la società belga si era detta indisponibile ad attivare gli ammortizzatori sociali, provocando la forte reazione dei lavoratori, che avevano protestato con scioperi e presìdi. E solo dopo una lunga trattativa, che non ha purtroppo impedito la chiusura dello stabilimento, si è arrivati all’accordo.