Terzo sciopero oggi (martedì 22 ottobre) di quattro ore dei 150 lavoratori della Bystronic Automation Technology, cui il 10 ottobre la multinazionale svizzera (oltre 3 mila dipendenti in più di 40 sedi a livello mondiale) ha annunciato il licenziamento, a causa della cessazione dell’attività negli stabilimenti di San Giuliano Milanese e Fizzonasco di Pieve Emanuele, entrambi in provincia di Milano.

L’astensione dal lavoro degli addetti della società, attiva nella progettazione e produzione di macchine di automazione industriale, si tiene in occasione della discussione della vertenza in Commissione Attività produttive della Regione Lombardia. I lavoratori daranno anche vita a un presidio, l’appuntamento è alle ore 9.30 presso via Fabio Filzi.

La posizione della Fiom Cgil

Martedì 15 ottobre si è svolto a Milano, presso la sede di Assolombarda, un nuovo incontro tra azienda e sindacati, ma l’esito è stato del tutto negativo. “In quel vertice – dichiara Giovanni Ranzini (Fiom Cgil Milano) – abbiamo avuto la conferma del cinismo e della malafede di questa azienda”.

Bystronic non solo ha ribadito la volontà di cessare l’attività dei due siti produttivi, ma ha “sostenuto di sapere da tempo che avrebbero licenziato 150 persone, ma per ‘questioni di riservatezza’ si è guardata bene dal comunicarlo al sindacato e ai rappresentanti dei lavoratori. Non so come funzioni in Svizzera, ma da noi esiste un contratto nazionale che prevede l’obbligo di informazione e consultazione. Anche per questo faremo di tutto per evitare la dismissione e i licenziamenti”.

Al danno, si è poi aggiunta la beffa. “Il ceo della società – conclude Ranzini – ha inviato ai lavoratori una mail di un cinismo da premio Nobel, nella quale, dopo aver comunicato la chiusura dei siti, li informa che ‘Bystronic riconosce la serietà e la professionalità dimostrata fin qui dai lavoratori’ e che ‘l’obiettivo è portare a termine i progetti in corso secondo quanto previsto dagli impegni contrattuali’”.