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Per la Cgil è "giusta la mobilitazione unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori della giustizia. Molta parte dei progetti del Pnrr si giocano sulla riforma della giustizia e dei processi. Va detto chiaro e netto che non può esserci alcuna riforma senza che vengano riconosciute le capacità professionali dei lavoratori, affrontate le criticità relative ai carichi di lavoro e quelle del riconoscimento delle giuste richieste economiche ai fini di un innovazione e miglioramento dell’efficienza dei servizi". Così, in una nota congiunta, Tania Scacchetti e Giuseppe Massafra, segretari confederali Cgil.
"Quello che serve al sistema giustizia non è una semplice operazione di mirati interventi chirurgici, seppur necessari, sulle annose questioni dei procedimenti processuali, come si propone di fare la riforma Cartabia, ma un'auspicata e strutturale riforma a partire dagli organici, soprattutto del personale ausiliario e degli addetti alle cancellerie nonché alle infrastrutture, spesso fatiscenti, delle troppe sedi considerate disagiate e che non possono garantire un’efficace trattazione di molti processi. Per questi motivi, la Cgil sostiene la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori anche in quanto soggetto di rappresentanza degli interessi generali della società, perché quello della giustizia e del suo corretto funzionamento è un valore a tutela dell’interesse generale e del bene comune", concludono i due dirigenti sindacali.