"Si sono osannati i dati Istat sulla disoccupazione ai minimi dal 2012. Ma i numeri ci dicono che le retribuzioni mensili e annuali diminuiscono, cioè molta gente lavora meno dell'orario standard e quindi guadagna meno". A dirlo è Mauro Visentin, segretario generale della Cgil Treviso: "Nell'industria cresce l’occupazione qualificata, mentre in agricoltura, nel commercio e nel turismo quella sotto-qualificata, è il caso di 4 lavoratori su 5, producendo lavoro 'povero', quello di chi guadagna meno di 7,5 euro all’ora, dovuto per il 18 per cento circa da una bassa retribuzione oraria, ma per oltre il 50 per cento da basso reddito mensile (essenzialmente dovuto a part-time) o annuale (dovuto a part-time o a lavoro discontinuo)".
Visentin sottolinea che le difficoltà nel mondo del lavoro sono anche strettamente correlate "al proliferare esasperato di contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti, senza peraltro seguire la corretta procedura, da organizzazioni sindacali e imprenditoriali 'border-line', al puro scopo di fare dumping contrattuale, limando al ribasso tutele e inquadramenti, eliminando integrazioni e contrattazione di secondo livello".