“Gli appelli, le promesse, le dichiarazioni che seguono ogni tragedia non si trasformano mai, purtroppo, in fatti concreti. Da mesi il sindacato unitariamente chiede che si definisca in Italia una strategia nazionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro, unico Paese europeo a non averla ancora messa a punto”. É quanto dichiara la Cgil nazionale a seguito dell’incidente mortale avvenuto oggi (lunedì 21 gennaio) all’Ansaldo Energia di Genova.
Per la Confederazione “si continua a morire sempre nello stesso modo, in questo caso per cedimento di carichi sospesi, a conferma che la sicurezza sul lavoro non costituisce la priorità, né per le istituzioni, a partire dal governo, nonostante avesse inaugurato la legislatura con una sessione straordinaria del Parlamento sulla salute e sicurezza sul lavoro, né per quelle imprese che continuano a ricorrere alle esternalizzazioni, deresponsabilizzandosi sulle condizioni di sicurezza”.
La Cgil poi, rivolgendosi al governo, afferma che “la manovra non investe su qualità e sicurezza del lavoro, e non coglie l’occasione della revisione delle tariffe Inail per potenziare gli investimenti su ricerca e prestazioni per i lavoratori. Ciò conferma che il lavoro non rappresenta la bussola del cambiamento”. Serve, conclude la Cgil, una "grande mobilitazione del Paese, ed è fondamentale il rilancio della contrattazione per migliorare le condizioni di lavoro, dalle norme specifiche sulla sicurezza all’organizzazione del lavoro”.