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“Una decisione senza precedenti”. Così la Cgil e la Funzione Pubblica Cgil di Roma e del Lazio denuncia il comportamento della direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, Renata Cristina Mazzantini, che ha inviato al Ministero della Cultura e “ad ‘autorità competenti’ non meglio precisate” l’elenco delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno espresso, in una lettera, il proprio dissenso rispetto alla presentazione del libro ‘Perché l'Italia è di destra – Contro le bugie della sinistra’ di Italo Bocchino alla presenza dell'autore e del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, nei locali della Galleria.
“Una decisione pericolosa – scrive il sindacato – perché fa emergere un clima repressivo di ogni forma di dissenso e della libertà di espressione che non dovrebbe trovare legittimità in un'istituzione pubblica. Si fa sommessamente notare – continua la nota sindacale – che le precedenti iniziative in cui hanno partecipato esponenti politici di diversi schieramenti partitici non avevano come argomento libri di natura propagandistica ed elettorale. Siamo convinti che la tutela dell'indipendenza culturale del Museo dovrebbe essere la priorità di tutti coloro che lavorano nell’interesse di un'istituzione, con la nostra tradizione e la nostra etica”.
“Anche lo statuto del Museo – sottolinea la Cgil – all'articolo 2 specifica che mostre, convegni, eventi, iniziative, attività didattiche e divulgative, anche se svolte in collaborazione con soggetti terzi, devono riguardare i settori di competenza del Museo stesso e tra questi non c'è la propaganda a sostegno di uno schieramento politico. Infine, stigmatizziamo il comportamento della direttrice che, anziché avviare un dialogo con i propri dipendenti e con le loro rappresentanze, ha ritenuto di segnalare i nomi dei lavoratori ‘dissidenti’ ad autorità terze”.