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In una lettera, inviata il 17 ottobre scorso, al presidente del Consiglio Conte, ai ministri Fioramonti e Catalfo e ai presidenti dei gruppi nelle Commissioni istruzione di Camera e Senato, Tania Scacchetti, segretario confederale Cgil, e Francesco Sinopoli, segretario generale Flc, segnalano un problema gravissimo che è emerso nelle scuole paritarie e che riguarda i docenti non ancora abilitati, né ovviamente stabilizzati. Un problema, avvertono i sindacalisti, che se non risolto con urgenza potrebbe “portare alla paralisi dell'intero sistema delle scuole paritarie”.
Nella lettera si definiscono le ragioni di questo allarme, sostenute da un allegato con le disposizioni normative che potrebbero, se applicate, dar luogo all'auspicata soluzione. “In sostanza – scrivono Scacchetti e Sinopoli a governo e Parlamento –, c'è un legame stretto tra quanto dispone il cosiddetto Decreto Dignità e la condizione dei docenti non abilitati delle paritarie”.
Infatti, sottolineano, “il Decreto Dignità impone alle imprese di non reiterare i contratti a tempo determinato, ma di procedere alla stabilizzazione del proprio personale". Ora, però, come una sorta di contraddizione in termini, “il provvedimento sta coinvolgendo anche tutto il sistema delle scuole paritarie, le quali non procedono alle stabilizzazioni, in quanto la norma sulla parità scolastica prevede che tale personale debba essere abilitato”. Ovvero, se non sei abilitato, non puoi essere assunto a tempo indeterminato, dunque rischi il licenziamento. Ecco il senso dell'allarme di Cgil e Flc.
Nella lettera si segnala, inoltre, che è “necessario e urgente, nelle more della definizione dei percorsi abilitanti a regime previsti nell'Intesa del 1° ottobre 2019 sottoscritta tra le organizzazioni sindacali e il Miur, intervenire per assicurare un veloce accesso ai percorsi abilitanti, al fine di procedere alla stabilizzazione di questo personale nel rispetto delle vigenti norme legislative e contrattuali. In via transitoria, è urgente consentire la reiterazione dei contratti a tempo determinato, stipulati con il personale docente privo di abilitazione, in analogia a quanto previsto per i supplenti nella scuola statale”.
L'auspicio è che governo e Parlamento accolgano subito l'allarme di Cgil e Flc e intervengano tempestivamente per dare soluzione al problema di questi docenti delle scuole paritarie.
Infatti, sottolineano, “il Decreto Dignità impone alle imprese di non reiterare i contratti a tempo determinato, ma di procedere alla stabilizzazione del proprio personale". Ora, però, come una sorta di contraddizione in termini, “il provvedimento sta coinvolgendo anche tutto il sistema delle scuole paritarie, le quali non procedono alle stabilizzazioni, in quanto la norma sulla parità scolastica prevede che tale personale debba essere abilitato”. Ovvero, se non sei abilitato, non puoi essere assunto a tempo indeterminato, dunque rischi il licenziamento. Ecco il senso dell'allarme di Cgil e Flc.
Nella lettera si segnala, inoltre, che è “necessario e urgente, nelle more della definizione dei percorsi abilitanti a regime previsti nell'Intesa del 1° ottobre 2019 sottoscritta tra le organizzazioni sindacali e il Miur, intervenire per assicurare un veloce accesso ai percorsi abilitanti, al fine di procedere alla stabilizzazione di questo personale nel rispetto delle vigenti norme legislative e contrattuali. In via transitoria, è urgente consentire la reiterazione dei contratti a tempo determinato, stipulati con il personale docente privo di abilitazione, in analogia a quanto previsto per i supplenti nella scuola statale”.
L'auspicio è che governo e Parlamento accolgano subito l'allarme di Cgil e Flc e intervengano tempestivamente per dare soluzione al problema di questi docenti delle scuole paritarie.