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È stato un confronto duro quello tra Cgil-Fiom e il governo sul futuro di Stellantis e il proseguo degli incontri. Alla riunione, che si è tenuta oggi (martedì 8 agosto) in video conferenza, hanno partecipato le organizzazioni sindacali e il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso.
“Il punto, non più procrastinabile, è se c’è una trattativa vera tra sindacati, Stellantis e Mimit per il raggiungimento di un accordo quadro per il rilancio della produzione di auto in Italia e la garanzia occupazionale in ricerca, sviluppo e produzione in ogni singolo impianto, oppure no”, dichiarano il segretario generale Cgil Maurizio Landini e il segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma.
“Il ministro – proseguono i due esponenti sindacali – ha dichiarato che sarebbe Stellantis a non volere i sindacati al tavolo del governo: su questo punto interverremo verso l’azienda per ottenere una trattativa vera”.
Landini e De Palma rilevano che “questo era l’obiettivo su cui ci siamo mobilitati, manifestando a Poissy e poi con gli scioperi unitari dei metalmeccanici: un accordo quadro sul piano industriale, che garantisca l’occupazione attuale in tutti gli stabilimenti di produzione di componenti e assemblaggio, e nei centri di ricerca e sviluppo”.
Per Cgil e Fiom, dunque, l’obiettivo deve essere quello “di tornare a produrre un milione di auto e 300 mila veicoli commerciali leggeri, attraverso la realizzazione di un piano che determini il rilancio di tutti gli impianti e gli enti centrali esistenti nel Paese. Occorre garantire l’autonomia di progettazione di nuovi modelli in Italia e rafforzare la capacità produttiva delle aziende della filiera della componentistica”.