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“Siamo di fronte all’ennesimo decreto legge che interviene sostanzialmente sull’emergenza e che non vincola con condizionalità le tante risorse pubbliche”. Così la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, in audizione al Senato sul decreto Sostegni ter.
“Nel momento in cui vengono erogati dei sostegni pubblici alle imprese è fondamentale - sostiene - che queste garantiscano anche l’occupazione, altrimenti potremmo trovarci di fronte ad un grosso paradosso: mentre ricevono risorse dallo Stato avviano procedure di licenziamento”.
In merito all’aumento dei prezzi dell’energia, Fracassi afferma: “c’è un tema che vorremmo fosse affrontato, l’esigenza di avere un progetto di sistema relativo alla transizione energetica: non sono sufficienti interventi congiunturali, serve un piano nel medio periodo, una revisione profonda del modo in cui si definiscono i prezzi dei beni energetici. Poi troviamo irragionevole l’intervento sugli extraprofitti solo sulle rinnovabili nel momento in cui stiamo affrontando un processo di decarbonizzazione”.
La vicesegretaria generale della Cgil reputa “sicuramente importanti” le previsioni sugli ammortizzatori sociali, ma sottolinea anche delle criticità. “C’è un intervento costruito in legge di Bilancio per ridefinire il sistema degli ammortizzatori sociali, ma nel frattempo era necessario prevedere dei meccanismi di transizione con le casse Covid, questo non è accaduto e ci troviamo di fronte a misure tampone”. Infatti “oltre a elementi legati alla decorrenze dei termini, che sarebbe importante ricollocare al 1 gennaio 2022, troviamo necessario - aggiunge Fracassi - estendere gli ammortizzatori Covid per tutti i settori non coperti dalla Cigo e al settore tessile e della moda”.
Infine, la dirigente sindacale oltre a chiedere misure per affrontare l’emergenza sfratti, si è soffermata sulla misura Superbonus: “Siamo molto attenti ai temi dell’irregolarità, soprattutto per quanto riguarda il mondo del lavoro, le frodi vanno evitate. Ma una cosa è prevedere e contrastare le irregolarità, un’altra è bloccare una misura rifinanziata solo un mese fa. Sospenderla - conclude - significherebbe produrre un duro contraccolpo anche all’occupazione”.