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Sciopero generale regionale oggi, 16 febbraio, nelle ultime due ore di turno: lo indicono Cgil, Cisl e Uil Toscana “dopo la strage sul lavoro avvenuto in un cantiere di via Mariti a Firenze”.
“La tragedia di oggi, così imponente nelle dimensioni, è solo l'ultima di una lunga serie – scrivono i sindacati in un comunicato –. Il problema della sicurezza sul lavoro deve essere considerato prioritario: è inaccettabile che quotidianamente si parli di morti e feriti come in un bollettino di guerra, è inaccettabile che chi esce di casa per recarsi a lavoro non vi faccia più ritorno, che non riveda mai più la propria famiglia e i propri affetti. Facciamo appello a istituzioni, mondo delle imprese e della politica, organi di controllo: basta morti sul lavoro”.
La denuncia della Fillea Firenze: “sembrerebbe che ad alcuni dei lavoratori coinvolti sia applicato il contratto metalmeccanico”
“Le prime informazioni che abbiamo è di una compressione dei costi nell'area del subappalto, tanto è vero che sembrerebbe che ad alcuni dei lavoratori coinvolti sia applicato il contratto metalmeccanico, che non è un fatto di dettaglio ma di sostanza: perché col contratto edile per poter lavorare bisogna essere formati obbligatoriamente da soggetti abilitati. Con il contratto metalmeccanico non solo si risparmia enormemente, ma si superano tutti i sistemi di controllo previsti contrattualmente. Il Durc non è più come gli altri. Se confermato questo, è già un fatto di illegalità o di elusione della legalità”. A sostenerlo è il segretario generale di Fillea Cgil Firenze, Marco Carletti.
Denuncia confermata dalle notizie della Fiom Firenze: “si utilizza un contratto che ha un costo minore per garantire poi dopo la possibilità a chi prende il subappalto di risparmiare”
"Ci troviamo di fronte ad una tragedia che poteva essere evitata e sono finite sotto il cemento armato persone che oggi non torneranno a casa. Dagli accertamenti che stanno svolgendo le autorità competenti le vittime sembrerebbero lavoratori a cui veniva applicato il contratto di metalmeccanici ma che non stavano svolgendo lavori da metalmeccanici ma lavori edili, quindi se fossimo davanti a questa cosa ci troveremmo di fronte al fatto che si utilizza un contratto che ha un costo minore per garantire poi dopo la possibilità a chi prende il subappalto di risparmiare. Queste sono verifiche che sono in corso d'opera: io credo che questa cosa sia di una gravità inaudita in una Firenze troppo spesso assopita da altre vicende mentre invece nel mondo reale si muore di lavoro sul lavoro. Le persone vanno a lavorare per vivere non per morire". Lo ha detto Daniele Calosi, segretario della Fiom Cgil Firenze Prato Pistoia, che si è recato sul cantiere dove è avvenuto il crollo.
“Ci troviamo di fronte ad una tragedia che poteva essere evitata e sono finite sotto il cemento armato persone che oggi non torneranno a casa – ha aggiunto Calosi –. Noi come prima cosa che abbiamo fatto come rappresentanti dei lavoratori del settore metalmeccanico della provincia abbiamo indetto quattro ore di sciopero da fare oggi al termine del turno di lavoro o come modalità diversa come vorranno decidere i lavoratori. I lavoratori del Nuovo Pignone oggi ad esempio hanno scioperato spontaneamente appena avuto la notizia. Non è possibile che per far parlare dei problemi di lavoro si debba morire di lavoro in questo Paese”.