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"Morire di lavoro non solo è inconcepibile, è intollerabile. Ancora oggi si muore per le stesse ragioni e allo stesso modo di cinquanta anni fa. Per l’ennesima volta la tecnologia e la sicurezza si arrestano alle soglie di fabbriche e stanzoni e stavolta è stata una giovane operaia a pagare con la vota il prezzo di uno standard di sicurezza non rispettato". Così Cgil-Cisl-Uil di Prato in un comunicato unitario.
"La morte di due ventenni nel giro di tre mesi deve far riflettere sugli investimenti operati in termini di formazione e di acquisizioni di competenze. Non è sufficiente constatare che i giovani sono i più colpiti dalla crisi provocata dalla pandemia, bisogna investire su di loro e offrire loro sbocchi occupazionali che non siamo più precari e insicuri. Constatiamo con amarezza, dolore e rabbia come a pochi giorni dalla Festa del Lavoro il lavoro venga ancora una volta vilipeso, fino alle sue estreme conseguenze.Non è più tempo di parole, ma di azioni concrete delle istituzioni e delle autorità competenti, e di interventi che garantiscano la sicurezza nei luoghi di lavoro. Per questo, venerdì 7 maggio sarà sciopero generale di quattro ore, con presidio dalle ore 10 alle 12, in piazza delle Carceri a Prato", concludono le sigle confederali.