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I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia-Romagna, Luigi Giove, Filippo Pieri e Giuliano Zignani, giudicano sbagliate le scelte che il Governo guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi sta assumendo sul lavoro in materia di blocco dei licenziamenti e sul Decreto Semplificazione, in particolare rispetto al tema degli appalti pubblici. “Il nostro Paese e anche la nostra Regione – affermano i segretari generali – sono di fronte ad un bivio fondamentale. Le conseguenze della pandemia sull’economia, sul lavoro e sulla coesione sociale sono state e sono pesanti, il Paese ha bisogno di rilanciarsi e il Pnrr è l’occasione storica per poterlo fare, ma è fondamentale farlo valorizzando il lavoro e non scaricando su lavoratrici e lavoratori i costi della pandemia. In questa regione è stato sottoscritto da 55 istituzioni, sindacati e associazioni datoriali – tra cui anche la Confindustria regionale - il Patto per il Lavoro e per il Clima, dove si sancisce che si lavorerà tutti per evitare licenziamenti e si condivide un modello di sviluppo e gestione degli appalti pubblici fondato su legalità e qualità del lavoro. Confindustria deve a questo punto decidere se rispetta gli impegni assunti o continua a sostenere la liberalizzazione dei licenziamenti come fatto nel comunicato del 23 maggio firmato con Confindustria Veneto, Lombardia e Piemonte.”
“I provvedimenti del Governo sui licenziamenti, sugli ammortizzatori sociali e sul lavoro – continuano i segretari di Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna – sono insufficienti nel merito e per il modo in cui sono stati assunti. Noi chiediamo la proroga del blocco dei licenziamenti per tutti fino a fine ottobre e che le scelte decisive per il mondo del lavoro (riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive) non siano unilaterali ma siano discusse con le organizzazioni sindacali, così come il premier Draghi si era impegnato a fare. La priorità oggi deve essere vaccinare e rilanciare l’economia, non licenziare chi ha tenuto in piedi il Paese durante i mesi più duri dell’emergenza”.
“Abbiamo letto la bozza di Decreto Semplificazioni che il Governo si appresterebbe ad approvare – aggiungono Giove, Pieri e Zignani – e la riteniamo inaccettabile, un salto indietro nel passato più buio mentre ancora centinaia di lavoratrici e lavoratori continuano a morire sul lavoro. Appalti al massimo ribasso, subappalto libero e senza regole, deroghe al Codice Appalti prorogate fino al 2026. Non è così che si rilancia il Paese, non esiste crescita fondata sullo sfruttamento dei lavoratori, sulla competizione al ribasso, aprendo il terreno alle infiltrazioni della criminalità. Noi siamo per sburocratizzare e semplificare le procedure, ma non sono i diritti dei lavoratori, la sicurezza nei cantieri e i presidi contro la criminalità organizzata il problema della burocrazia italiana, anzi sono l’argine contro derive intollerabili e la garanzia per la costruzione di opere e di lavoro di qualità”.
“Il Governo cambi direzione e apra un confronto vero con le organizzazioni sindacali – concludono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna - altrimenti saremo pronti ad attivare tutte le forme di mobilitazione a nostra disposizione, nessuna esclusa”.