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“Le prospettive di medio periodo dell’economia italiana sono estremamente gravi e in questo quadro le affermazioni fatte oggi (20 novembre, ndr) dal presidente del Consiglio fanno solo ‘tenerezza’”. Parola del responsabile del dipartimento economico della Cgil, Beniamino Lapadula.
Berlusconi ha dichiarato che l’esecutivo si sta impegnando perché "la crisi dei mercati non abbia ricadute sulla crisi reale" e sta "pensando alle famiglie disagiate". Si parla di misure nell'ordine di 3 o 4 miliardi per imprese e famiglie, ma non c’è nulla di ufficiale.
Crisi industriale, serve una strategia
Ufficiale o no, il piano anticrisi del Cavaliere, per come si annuncia, non convince affatto Lapadula. Che spiega: “Per il 2008 avremo un Pil negativo pari a circa mezzo punto, che diventerà -1 il prossimo anno. Crollano gli investimenti in macchinari e attrezzature (-4,5 per cento) e gli investimenti in costruzioni (-3,2) per il 2009. Anche l’occupazione totale, dopo anni di crescita, subirà, sempre per il 2009, una contrazione (-0,3)”. Così come, “la spesa delle famiglie si ridurrà a sua volta, di quasi mezzo punto quest’anno. e poco meno di un punto il prossimo”.
Alle luce di questo quadro – sostiene Lapadula - le parole di Berlusconi “fanno tenerezza”. Il presidente del Consiglio, precisa Lapadula, “pensa, infatti, che le televisioni possano fare tutto, compreso il miracolo di mantenere costanti i consumi di milioni di famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese”. Ma, continua, “Tremonti dovrebbe spiegare a Berlusconi che i media non possono far aumentare i consumi e che senza una riduzione fiscale a favore di lavoratori dipendenti e pensionati, e senza sostanziosi ammortizzatori sociali per chi perderà il lavoro, i consumi inevitabilmente continueranno a diminuire”.
Per quest’anno, fa sapere il sindacalista, “le risorse ci sono grazie al maggior gettito Irpef, e ci saranno anche nel 2009, grazie alla riduzione dei tassi di interesse che genererà un forte risparmio sul servizio del debito pubblico. Eppure il ‘superministro’ dell’Economia ne vuole impiegare solo una piccola parte: riduzione/rinvio acconto Irpef, riduzione Irap-Ires, Iva per cassa. Tutte misure a favore del blocco sociale su cui poggiano le fortune elettorali di questo governo, blocco già beneficiato con l’allentamento del rigore fiscale deciso con i decreti di questa estate”. Infine, conclude Lapadula, “Boatos sostengono che Tremonti voglia tenere da parte qualche miliardo di euro per quando la crisi si aggraverà, ma allora sarà troppo tardi”.
Torino, 27 mila lavoratori in cassa e 5 mila precari licenziati
Mentre Berlusconi prende tempo per decidere, la crisi divora posti di lavoro e aziende un giorno dopo l’altro. Solo nella provincia di Torino sono 450 le aziende che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione, per un totale di 27 mila lavoratori coinvolti. E altri 5 mila, tutti precari, si trovano oggi senza lavoro e senza ammortizzatori sociali. A fornire i dati sulla crisi sono stati i segretari provinciali dei sindacati metalmeccanici Claudio Chiarle (Fim), Giorgio Airaudo (Fiom) e Maurizio Peverati (Uilm), che domani parteciperanno a un attivo unitario delle aziende in crisi che si terrà nello stabilimento della Carrozzeria Bertone. Afferma Airaudo: “Non c’è un caso Torino. Tuttavia, poiché il capoluogo piemontese sta solo anticipando una situazione che avrà portata molto più ampia, pensiamo che Torino stia suonando la campanella d'allarme per tutto il paese. La precarietà non può essere considerata uno scarto sociale della crisi, per questo è necessario che si estenda la cassa integrazione, che quella in deroga sia resa derogabile verso il basso e che i sostegni al reddito siano ripetibili”.
Fiat Termoli, 6 settimane di cig in reparto cambi
Dal Nord al Sud. Come si legge in un lancio dell’Ansa, saranno sei le settimane di cassa integrazione al reparto cambi della Fiat di Termoli, a partire dall’inizio della prossima. La conferma arriva dagli operai dello stabilimento automobilistico e dai sindacati: “L'ultima settimana di novembre, tutto il mese di dicembre e la prima settimana di gennaio - ha dichiarato Michele Di Biase della Fiom - i lavoratori del comparto cambi saranno a riposo forzato. Il motore, in particolare il montaggio del 16 valvole si ferma la prima settimana di dicembre, mentre il montaggio dell'8 valvole si fermerà solo per un paio di giorni. L'ultima settima di dicembre è previsto lo ‘stop forzato’ di tutti i lavoratori dello stabilimento”.