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“Condividiamo gli obiettivi delineati oggi da Just Eat. Definire tutele salariali e normative nel solco della subordinazione è da sempre una rivendicazione del sindacato confederale”. Così Cristian Sesena, responsabile dell’area contrattazione e mercato del lavoro della Cgil, commenta l’incontro di oggi tra sindacati e la multinazionale sulla stabilizzazione che prevede, entro il 31 dicembre 2021, circa tremila assunzioni di rider con contratto di lavoro subordinato.
“Per la Cgil - prosegue - è prioritario identificare al più presto un contratto collettivo nazionale, a partire da quello merci e logistica. Dovrà essere punto di riferimento per fissare i minimi retributivi. Quanto stabilito, in questa fase transitoria, in maniera unilaterale da Just Eat non risponde certo alle nostre richieste e alle aspettative dei lavoratori”.
“All’azienda abbiamo chiesto - sottolinea Sesena - di condividere un accordo di secondo livello che sia da un lato capace di rispondere all’esigenza di coniugare flessibilità e sostenibilità, dall’altro di garantire un salario certo e dignitoso, un minimo orario garantito, un sistema premiante equo, il riconoscimento di agibilità e diritti sindacali”. “Riuscire a dimostrare, in un settore che sembra basare i suoi affari sul lavoro fintamente autonomo e precario, che si può costruire un modello di organizzazione imprenditoriale alternativo, basato sul lavoro subordinato, rappresenta un precedente difficilmente ignorabile per gli altri player che operano nel food delivery”, conclude Cristian Sesena.