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Calo demografico e invecchiamento della popolazione, un mercato del lavoro caratterizzato da polarizzazione e precarizzazione. Aspetti che si accentuano nei giovani. Questa è la fotografia della provincia di Ancona, sulla base dei dati Ires Cgil. Un quadro che è stato al centro dell’attenzione oggi, nel corso dell’assemblea provinciale dei circa 200 delegati Cgil Ancona (presso la sede Figc di Ancona), presente Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil. Iniziativa promossa in preparazione della manifestazione nazionale del 18 giugno a Roma, a sostegno del confronto con il governo e per un’azione concreta di pace in Ucraina.
Le retribuzioni confermano la complessa situazione locale: nella provincia, la media lorda annua è di 19.552 euro, in Italia 20.658. Gli uomini percepiscono 22.845, le donne 15.311, gli under 30 non vanno oltre i 10.939 euro lordi annui. A livello di settori, il più povero risulta essere quello di alberghi e ristorazione dove si viaggia su 6.271 euro, non va meglio per i servizi alla persona con 8.429 euro mentre quelli in pole sono quello delle attività finanziarie e assicurazioni con 44.883 euro e quello dell’attività editoriale e telecomunicazioni con 30.254 euro. Nel mezzo, la meccanica con 25.131 euro. Osservando i settori, cala la manifattura e cresce il terziario.
“Lotta al precariato e crescita di salari e pensioni sono temi che devono trovare una risposta a livello nazionale – sottolinea Marco Bastianelli, segretario Cgil Ancona, che ha introdotto i lavori -. Questioni importanti che si riflettono sulla situazione della provincia e delle Marche”. Per questi motivi, “la Cgil vuole risposte chiare sul welfare, soprattutto in relazione al Pnrr sia per quanto riguarda le strutture sia per il personale”.
Ha concluso, Alessandro Genovesi: “Mai come ora, il tema del precariato e delle qualità del lavoro, specie quello dei giovani, è prioritario, bisogna evitare che ne vadano fuori dall’Italia. Il 18 siamo in Piazza anche per la lotta alla precarietà: perché i giovani siano pagati nel giusto modo e abbiano contratti stabili. Per dare un futuro al nostro Paese”.