Sono oltre dodicimila i cittadini di nazionalità rumena che vivono in provincia di Foggia, e circa diecimila sono quelli censiti negli elenchi anagrafici dell’Inps come operai agricoli stagionali. E’ soprattutto a loro che si rivolge il progetto che la Cgil e il Consolato di Romania stanno portando avanti da un anno con l’installazione presso alcune Camere del Lavoro di totem informativi, tramite i quali è possibile ottenere in lingua madre informazioni su contratti e diritti oltre che del settore agricolo anche dell’edilizia e dei servizi di cura alla persona. Stamattina a Cerignola è stato inaugurato il terzo di questi totem, dopo quelli collocati presso la Cgil di Bari e di Ginosa, in provincia di Taranto.
Presente il Console generale della Romania, Lucretia Tanase. “Un’iniziativa che risponde a una preoccupazione costante del Governo rumeno, quella di informare e tutelare i cittadini rumeni che lavorano in Italia e in questo territorio”, ha affermato nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la Camera del Lavoro della città che ha dato i natali a Giuseppe Di Vittorio. “I nostri primi interlocutori sono stati fin da subito le forze sociali e la Cgil, perché vogliamo che i nostri connazionali non siano vittime di sfruttamento e vivano pienamente le città in cui scelgono di vivere”.
Il progetto ha coinvolto la Cgil e la Flai regionale, la Camera del Lavoro di Foggia, le categorie provinciali dei tre settori dove più forte è la presenza di lavoratori rumeni: Flai, Filcams e Fillea.
“E’ un importante strumento telematico che si integra con l’attività di tutela e informazione che già svolgiamo con le nostre strutture”, spiega Antonio Gagliardi, segretario generale della categoria agricola regionale. “In Puglia vivono oltre 35mila rumeni, è tra le regioni con la più alta presenza: potranno ottenere informazioni sui contratti di lavoro ma anche relative al rilascio di documenti consolari, per rinnovare i documenti di identità, prenotato un appuntamento presso il Consolato romeno a Bari”.
Numerose le donne di nazionalità rumena impegnate come badanti o nel settore dei servizi, “e quando si rivolgono a noi spesso notiamo assoluta mancanza di informazioni minime sui propri diritti”, evidenzia Angela Villani, segretaria generale della Filcams di Foggia. “Questo servizio aiuterà a superare quello che spesso è un gap linguistico rispetto a questioni più tecniche che attengono ai contratti, e rafforzerà la difesa di questi lavoratori”.
Solo a Cerignola sono oltre mille i rumeni, “e circa 700 sono impiegati in agricoltura – ricorda Daniele Iacovelli, che guida la Flai di Capitanata – E anche noi siamo testimoni di come spesso non si ha conoscenza dei propri diritti, a partire da alcuni istituti importanti come disoccupazione o gli assegni familiari. Questa mancata conoscenza favorisce anche in modo involontario fenomeni di violazione dei diritti. Affiancheremo al totem un figura della Flai di nazionalità rumena per assistere chi vorrà usufruirne. Ovvio che non basta per favorire processi di integrazione, ma dobbiamo sempre ricordare che parliamo di persone che qui vivono, producono, contribuiscono a ricchezza generale, e devono usufruire in pieno dei propri diritti di cittadinanza”.
Integrazione su cui ha insistito il segretario generale della Cgil di Foggia, Maurizio Carmeno: “Vi è una presenza diffusa di lavoratori rumeni in tutto il territorio. Dobbiamo provare ad andare oltre l’inserimento nei contesti in cui vivono, che presuppone relazioni che indubbiamente vi sono, ma con un riconoscimento pieno che è base della vera integrazione”.
Un progetto dal valore sociale su cui ha insistito Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia. “Per noi è un progetto importante e ambizioso, direi strategico. Deve favorire la creazione di una comunità che qui lavora insieme senza distinzione di nazionalità, che deve avere stessi diritti, perché chi arriva qui porta ricchezza culturale, professionale, e anche economica. Sembra banale ma per i tempi che viviamo va ricordato. La Cgil per statuto e valori è accogliente, solidale, antirazzista. Valori che pratichiamo ogni giorno. Quindi per noi il totem è strumento di informazione sui diritti, ma è un simbolo che va oltre. Dare diritti e tutele ma creare cultura della condivisione, prevenendo conflitti e dumping. Un lavoro ancor più importante in questo territorio, macchiato da caporalato e sfruttamento. Di nostro attiveremo iniziative per fare in modo che questo progetto funzioni sempre meglio e raggiunga i suoi scopi”.