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Cgil, Cisl e Uil questa mattina hanno incontrato informalmente una delegazione degli assessori regionali per affrontare le criticità rispetto al ruolo che i centri per l’impiego e i cosiddetti navigator avranno con l’avvio del reddito di cittadinanza. “Le preoccupazioni rappresentate dalle Regioni sono in gran parte condivisibili e sono in sintonia con quanto abbiamo rappresentato in sede di audizione alla Commissione Lavoro del Senato”. Così le tre sigle in una nota unitaria.
“La centralità attribuita dal decreto istitutivo del reddito di cittadinanza ai centri per l’impiego – proseguono Cgil, Cisl e Uil – deve essere sostenuta, oltre che da adeguati investimenti in personale, anche da investimenti in infrastrutture materiali e in formazione. A tale proposito non capiamo la diminuzione dello stanziamento per il funzionamento dei centri per l’impiego rispetto alle previsioni contenute nella legge di bilancio”.
In questa logica, ragionano i sindacati, “siamo molto preoccupati per l’idea che tale rafforzamento possa invece avvenire attraverso l’assunzione con contratti di collaborazione di navigator da parte di Anpal Servizi, società in cui opera già un numero consistente di precari (654 unità che rappresentano il 60% dell’organico), che da anni vedono ingiustamente disattese le loro garanzie di stabilizzazione frutto di intese e di accordi contrattuali, anche per non disperdere la loro professionalità. Una condizione che rischia di alimentare ulteriormente e con numeri abnormi il bacino di precari presenti in Anpal Servizi”.
Al contempo, “è necessario fare più chiarezza e rendere maggiormente espliciti gli ulteriori interventi finanziari, visto che le necessità dei centri per l’impiego non sono solo rappresentate dal pur consistente incremento del numero di addetti. Resta comunque complicato il fatto che un solo strumento possa dare risposte esaustive al fenomeno complesso come quello della povertà, che ha bisogno invece di percorsi diversificati che non possono essere risolti prevalentemente con la sola presa in carico da parte dei centri per l’impiego”.