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L'Attivo unitario delle delegate e dei delegati del comparto cemento di FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, ha approvato all’unanimità la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale collettivo del settore cemento, calce, gesso industria. L’attuale testo, sottoscritto il 15 marzo del 2022, interessa circa 10mila addetti e scadrà il prossimo 31 dicembre. Per i sindacati “il settore sta attraversando un momento cruciale perché deve affrontare la complicata sfida della sostenibilità e della decarbonizzazione, ma è anche un momento favorevole per il comparto che, dopo un lungo periodo di difficoltà caratterizzato da ristrutturazioni, chiusure di impianti e sacrifici, vede crescere notevolmente il valore di produzione”.
“Con questa piattaforma – spiegano i segretari nazionali Mauro Franzolini (FenealUil), Claudio Sottile (Filca Cisl), Tatiana Fazi (Fillea Cgil), abbiamo cercato di rispondere alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori del settore con l’obiettivo di governare il cambiamento in atto nei luoghi di lavoro e di modernizzare ulteriormente le relazioni sindacali proseguendo il confronto sulla scia tracciata anche con l’ultimo ed importantissimo accordo siglato lo scorso 15 ottobre. Un accordo attraverso il quale siamo riusciti ad adeguare i salari all’aumento inflattivo dell’ultimo triennio 2022-2024, portando nelle tasche dei lavoratori un aumento di 239 euro.”
“Per noi - aggiungono - è fondamentale recuperare il potere di acquisto dei lavoratori con un salario migliore ma anche attraverso azioni concrete che agiscano conciliando quanto più possibile vita e lavoro, valorizzando competenze e professionalità di chi opera in questo settore e migliorando la salute e la sicurezza”.
Si parte, dunque, dalla richiesta di aumento salariale pari a 220 euro al livello 140, tenuto conto dei valori inflattivi per i prossimi anni e dell’andamento positivo dei valori di produzione e si prosegue nel percorso storico della riduzione dell’orario di lavoro, da sempre un nostro cavallo di battaglia.
Altre richieste centrali riguarderanno "il rafforzamento della formazione professionale, obbligatoria per tutti, alla luce dei mutamenti del lavoro causati dall’innovazione tecnologica e dall'intelligenza artificiale in fabbrica, e gli investimenti in salute e sicurezza per la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali, senza perdere di vista il tema dei diritti, molto presenti nella piattaforma e collegati a quanto già stabilito in alcuni importanti accordi di gruppo sottoscritti recentemente”.
"Per tutto questo – concludono le segreterie - riteniamo che la nostra piattaforma possa portare a un ottimo risultato condiviso, non dimenticando temi quali la concorrenza leale tra le imprese, il sostegno alle questioni ambientali e, soprattutto, la difficoltà di reperire manodopera specializzata.”