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Raggiunta l’intesa sul nuovo contratto nazionale per i 600 mila dipendenti degli studi e delle attività professionali. L’accordo tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs con datoriale di settore Confprofessioni è stato raggiunto venerdì 17 febbraio. L’ipotesi di rinnovo, con vigenza triennale dal 1° marzo 2024 al 28 febbraio 2027, sarà sottoposta nelle prossime settimane alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
Gli aumenti
L’intesa definisce un incremento contrattuale di 215 euro mensili a regime per il terzo livello, da riparametrare per gli altri livelli. Previste quattro tranche di erogazione: 105 euro con la retribuzione di marzo 2024; 45 euro con la retribuzione di ottobre 2024; 45 euro con la retribuzione di ottobre 2025; 20 euro con la retribuzione di dicembre 2026. L’intesa stabilisce anche la corresponsione dell’una tantum, pari a 400 euro, erogata in due tranche: 200 euro a maggio 2024 e 200 euro a maggio 2025.
Sull’assistenza sanitaria integrativa erogata da Cadiprof, inoltre, l’accordo dispone un incremento di 5 euro del contributo al fine di introdurre nuove prestazioni anche a vantaggio dei familiari dei dipendenti degli studi professionali.
Tutte le altre novità
L’accordo interviene sulla sfera di applicazione, con l’inserimento di alcune figure professionali. Inoltre, con riferimento al sistema di classificazione del personale, in ragione della dinamicità del settore e dell’importante innovazione tecnologica e digitale che lo investe, viene istituito un gruppo di lavoro con il com pito di aggiornare la declaratoria contrattuale.
“L’intesa valorizza la contrattazione decentrata, con la previsione del livello aziendale”, spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: “A livello territoriale saranno inoltre costituiti gli sportelli dell'Ente bilaterale nazionale Ebipro, cui saranno affidati compiti di promozione e gestione dei servizi dell'ente bilaterale nazionale”. Il testo conferma e precisa ulteriormente le coperture delle prestazioni erogate dalla bilateralità anche in favore delle figure con rapporto di lavoro autonomo non titolari.
Sul mercato del lavoro, il ricorso all’apprendistato professionalizzante potrà essere utilizzato come strumento valido per il praticantato. “L’intesa – proseguono i sindacati – regolamenta poi due causali che permettono l’assunzione a tempo determinato fino a 24 mesi per incarichi temporanei superiori ai 12 mesi o nei casi di nuove attività. Le pattuizioni raggiunte riducono inoltre il periodo di raggiungimento del livello di inquadramento per le assunzioni con il contratto di reimpiego. L’intesa recepisce e implementa gli accordi interconfederali sul lavoro agile, per agevolare l’utilizzo all’interno degli studi professionali”.
Riguardo la formazione, viene sancito il diritto individuale soggettivo in capo ai lavoratori, facilitando l'accesso ai percorsi di formazione delle figure con rapporto di lavoro autonomo non titolari, anche erogati dal Fondo interprofessionale di settore Fondoprofessioni.
“L’intesa – aggiungono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – migliora la normativa sui permessi retribuiti per le donne vittime di violenza e implementa i permessi per il diritto allo studio. A tutela della salute è stata introdotta una giornata l’anno di permesso retribuito per la prevenzione”.
Sul sostegno alla genitorialità il nuovo contratto, a far data dal 1° gennaio 2025, integra il trattamento di maternità obbligatoria a carico del datore di lavoro, permettendo il raggiungimento del 90% della retribuzione.
Le parti hanno infine sottoscritto gli allegati, a corredo dell’accordo di rinnovo contrattuale. Di particolare rilevanza l’accordo in tema di relazioni sindacali, che implementa e integra il testo contrattuale definendo nuove agibilità, e quello afferente la regolamentazione della figura del collaboratore di studio odontoiatrico.