“A distanza di quattro mesi dall’avvio della trattativa, e dopo sette incontri, per il rinnovo per il contratto collettivo nazionale di lavoro, Federmeccanica e Assistal, al posto di rispondere alle richieste contenute nella piattaforma, hanno presentato una ‘contro piattaforma’ che non corrisponde alle principali richieste avanzate dai metalmeccanici sul salario, sulla stabilità dei contratti di lavoro, sulla riduzione dell’orario e sulle garanzie negli appalti”. A dirlo è Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil.

“Federmeccanica e Assistal nella loro piattaforma propongono un contratto non di tre anni come previsto da Fim, Fiom, Uilm, ma di quattro anni (2024-2028)”, prosegue il leader sindacale: “Inoltre, hanno affermato che puntano a costruire un contratto sul modello dell’ESG: Environment, Social e Governance come richiesto nella piattaforma unitaria”.

Sul salario non è previsto “alcun certo e non sarà garantito nulla di più di quello che sarà definito in base all’andamento dell’inflazione (Ipca Nei). È pure precisato che, se la cifra dell’adeguamento, tra previsione e consuntivo, risultasse superiore all’1%, il differenziale verrà riconosciuto a partire dal mese di dicembre di quello stesso anno e non più a giugno. Questo determinerebbe un peggioramento del modello contrattuale”.

Pertanto, continua De Palma, siamo chiamati “a dover preparare uno stato di agitazione in previsione della scadenza a metà novembre della moratoria sulle iniziative di lotta prevista dal Ccnl attraverso una campagna straordinaria di assemblee per informare le lavoratrici e i lavoratori. È iniziato con oggi il conto alla rovescia: se non ci sarà una reale trattativa sulla nostra piattaforma per il rinnovo dovremo mettere in campo tutte le iniziative necessarie, dal blocco delle flessibilità fino allo sciopero”.

Per il segretario generale Fiom, la scelta della rappresentanza delle imprese metalmeccaniche e delle installazioni di impianti “di riportare indietro le lancette dell’orologio a prima del rinnovo del 2016, danneggia la trattativa e mette a rischio il suo esito”.

La Fiom Cgil conferma “la volontà di proseguire nella contrattazione avendo come piano di rivendicazione la piattaforma unitaria con Fim e Uilm votata dai lavoratori. È necessario rinnovare il Ccnl per dare certezza al sistema industriale per affrontare il contesto di grande instabilità politica, economica e sociale. Il Ccnl è lo strumento per avviare urgentemente il confronto con il governo per ottenere le norme e le risorse necessarie a una politica industriale, occupazionale, fiscale e sociale necessaria al rilancio dell’industria e al nostro Paese. Nei prossimi giorni sarà definita la data per il prosieguo della trattativa”.