Si è tenuto il quarto incontro, di quelli calendarizzati, sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici Federmeccanica-Assistal, presso la sede di Confindustria a Roma. Oggi sono stati affrontati i temi del mercato del lavoro, delle politiche attive e degli appalti. “Federmeccanica e Assistal hanno detto di no alle proposte contenute nella piattaforma che darebbero stabilità e sicurezza alla vita dei lavoratori e quindi qualità alle imprese”. Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil

In tema di politiche attive e di mercato del lavoro ribadiamo che la tutela dell’occupazione deve essere un elemento centrale del contratto collettivo nazionale di lavoro, per il ruolo anche sociale che esso ricopre. “La precarietà si manifesta in due forme: negli appalti e nei contratti di somministrazione o a termine. Dei contratti di somministrazione registrati nel 2023, il 41% sono metalmeccanici”, prosegue.

“È fondamentale – dunque – che il contratto a tempo indeterminato e l'apprendistato diventino le principali forme di occupazione. Le proroghe oltre i 12 mesi devono essere consentite solo in casi specifici. In merito all’apprendistato bisogna potenziare questa tipologia attraverso il confronto con la Rsu, per valutare le possibilità di assunzione degli apprendisti ogni qual volta si ricorre alle assunzioni”.

“Servono percorsi di stabilizzazione dei lavoratori con contratti a tempo determinato, in somministrazione a tempo determinato e in staff leasing. Lo staff leasing deve essere limitato e in alcune attività deve essere escluso”.

Il segretario quindi aggiunge: “In tema di appalti chiediamo che le imprese, operanti in attività inerenti il nostro contratto, applichino il Ccnl dei metalmeccanici dell’industria. Occorre tutelare anche i lavoratori degli appalti privati a cui devono essere riconosciute le stesse condizioni dei dipendenti dell'azienda appaltante, assicurando il passaggio diretto in caso di cambio o fine di appalto mantenendo le stesse condizioni normative e retributive, nonchè le agibilità sindacali”.

“Se non invertiamo velocemente la rotta, rischiamo di non dare risposte adeguate al problema dei gravi infortuni e delle morti sul lavoro.  Questa prima tornata di incontri si chiude con una valutazione negativa sulla sostanziale chiusura alle proposte avanzate. La piattaforma vuole realizzare un contratto nazionale che dia qualità all’industria e dignità al lavoro”, conclude. La trattativa è stata aggiornata a giovedì 19 settembre.