Otto ore di sciopero nazionale il 28 marzo, con manifestazioni provinciali e regionali nella stessa data: è quanto hanno proclamato oggi (mercoledì 5 marzo) le segreterie nazionali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil per sollecitare la ripresa della trattativa con Federmeccanica e Assistal per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici.

Il contratto, scaduto a fine giugno 2024, riguarda circa un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori. La trattativa (iniziata il 30 maggio 2024) si è interrotta dopo otto incontri ormai quattro mesi fa, precisamente il 12 novembre, quando la controparte ha presentato una “contro-piattaforma” invece di negoziare su quella messa a punto dai sindacati.

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Fiom, Fim e Uilm hanno ritenuto grave la volontà di Federmeccanica e Assistal di voler “cambiare le regole del modello contrattuale che, nella sostanza, significa nessun aumento certo per i prossimi anni, ma tutto legato all'andamento dell'inflazione, disconoscendo quanto già pattuito nel ccnl 2021”.

Un comportamento “irresponsabile” da parte delle associazioni datoriali, che con la loro “intransigenza e arroganza continuano a impedire l’avvio della trattativa per il rinnovo, che mai come in questa fase può rappresentare l’antidoto alla crisi e alla riduzione dei volumi produttivi del Paese”.

La nuova mobilitazione, che fa seguito alle 16 ore di sciopero realizzate tra dicembre e febbraio (oltre al blocco degli straordinari e delle flessibilità), sarà attuata con presìdi davanti gli ingressi delle fabbriche. E sarà preceduta il 21 marzo da tre assemblee in cui è attesa la presenza di migliaia di delegati e Rsu, che si svolgeranno in contemporanea al Nord, al Centro e al Sud Italia.

Fiom: “Scioperiamo per riconquistare il contratto”

“Siamo in una fase della trattativa – ha detto il segretario generale Michele De Palma nel corso della conferenza stampa odierna – in cui non stiamo scioperando per un'ora in più o in meno di lavoro, oppure per un euro in più o in meno di aumento salariale: noi stiamo scioperando per riconquistare il contratto collettivo di lavoro”.

Lo sciopero nazionale di otto ore proclamato per il 28 marzo è un “atto di democrazia, visto il comportamento irresponsabile di Federmeccanica e Assistal che hanno assunto non continuando la trattativa. Un comportamento che rappresenta un danno non solo per i lavoratori metalmeccanici, ma per tutto il Paese".

La trattativa si è bloccata a novembre “perché la piattaforma che abbiamo presentato è stata seguita dall’atteggiamento di Federmeccanica e Assistal che hanno presentato una vera e propria “contro-piattaforma’, che supera perfino il rinnovo del contratto nazionale precedente. E stanno anche facendo un danno alle imprese che rappresentano, che invece vogliono costruire con noi il proprio futuro industriale”.

Il segretario generale Fiom evidenzia che “le ragioni per rinnovare il contratto nazionale sono da ricondurre alla necessità di difendere e promuovere l’industria metalmeccanica e l’occupazione. Il contratto nazionale serve ad affrontare anche i problemi derivanti dalla crisi internazionale, dalle guerre, dal calo della produzione industriale e dal costo dell’energia, come abbiamo fatto durante la pandemia”.

Per De Palma il rinnovo dovrebbe anzitutto aumentare il salario. “Non lo dico solo io, ma anche l’ex presidente Draghi”, continua il dirigente sindacale: “Aumentare i salari non è soltanto un fatto positivo per le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici, ma è positivo anche per l’Italia, è il modo giusto di rilanciare la nostra economia”.

Il segretario generale ha evidenziato la necessità di “ridurre l'orario di lavoro e di aumentare la formazione, perché servono entrambi a garantire nel Paese una maggiore occupazione. Occorre, infine, limitare le flessibilità, perché così si può ridurre la precarietà e dare sicurezza e garanzie alle persone che lavorano”.

Landini: “Pieno sostegno a sciopero”

“Pieno sostegno allo sciopero”, una “mobilitazione indetta per rinnovare il contratto collettivo nazionale e rilanciare l’occupazione e l’industria dopo la decisione inaccettabile di Federmeccanica e Assistal di non riaprire la trattativa con i sindacati”. Ad affermarlo, in una nota, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

“Le otto ore di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici saranno dunque fondamentali per la riapertura della trattativa e ottenere un aumento salariale, capace di recuperare il potere d’acquisto, ottenere una riduzione degli orari, maggiore sicurezza sul lavoro, anche negli appalti, e contrastare la precarietà”, conclude Landini.