Raggiunta l’intesa per il rinnovo del contratto dei minatori per il quadriennio 2008-2012. L’accordo, siglato da Assomineraria-Confindustria e Filcem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil, era scaduto nel marzo scorso e riguarda circa 7.000 dipendenti da una ventina di società (Carbosulcis, Igea, Rio Tinto Minerals Val Chisone tra le più significative). L’aumento medio è di 107 euro nel biennio 2008-2010 da corrispondere in due tranches: 58 euro dal 1 novembre 2008; 49 euro dal 1 giugno 2009. L’una-tantum è stata fissata in 464 euro medi e coprirà interamente il periodo aprile–ottobre 2008.
“Una intesa positiva – commentano i segretari nazionali Gabriele Valeri (Filcem), Bruno Quadrelli (Femca) e Sandro Santicchia (Uilcem) – che tutela il salario reale dei lavoratori, riconosciuta ormai come una vera e propria emergenza nazionale. Alla fine del biennio – concludono i dirigenti sindacali – i lavoratori porteranno a casa mediamente 2.212 euro, una cifra di tutto rispetto”.
Le altre novità salienti riguardano le classificazioni, per le quali vengono definite nuove esemplificazioni e profili professionali; l'istituzione del Fondo premorienza all'interno di Faschim (un contributo dello 0,20 per cento a totale carico delle imprese); l'estensione in tutte le aziende del Rappresentante dei lavoratori per la salute, la sicurezza, l'ambiente (Rlssa); la conferma delle attività di estrazione svolte dall'impresa con personale proprio, escludendo il ricorso all'appalto. Infine, la percentuale di trasformazione degli attuali contratti di apprendistato professionalizzante in contratti a tempo indeterminato viene innalzata all'85 per cento, in luogo di quella attuale ferma al 75. L'ipotesi di accordo raggiunta oggi, fanno sapere i sindacati, sarà immediatamente sottoposta al vaglio delle assemblee dei lavoratori del settore.