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Nel giorno in cui la Confederazione lancia i referendum sul lavoro, vanno avanti a oltranza le trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dell’industria alimentare, che riguarda 400mila addetti. Donne e uomini che contribuiscono fattivamente alla ricchezza del Paese, assicurando la diffusione del Made in Italy di qualità ai quattro angoli del pianeta. Uno dei motori principali della macchina Italia, che deve essere curato nei minimi dettagli.
"Referendum e contratto sono due facce della stessa medaglia, servono ad assicurare diritti e tutele adeguati a chi per vivere deve lavorare – si legge nella nota della Flai –. La Cgil con tutte le sue categorie è in campo per cambiare le leggi sbagliate e proporre un altro modello sociale e di sviluppo, che cancelli il jobs act renziano, la insostenibile catena dei subappalti che provoca tragedie quotidiane con un’insicurezza generalizzata, e una precarietà diventata endemica nell’Italia del XXI secolo”.