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Firmata nella notte (martedì 9 luglio) l’ipotesi di rinnovo del contratto del Credito cooperativo. La Fisac Cgil, insieme alle altre organizzazioni sindacali e la controparte Federcasse, ha sottoscritto il rinnovo del ccnl quadri direttivi e aree professionali del Credito cooperativo 2023-2025, che interessa circa 36 mila lavoratrici e lavoratori e decorre da marzo 2024.
Tra i punti qualificanti, un aumento medio mensile pari a 435 euro. Di rilevanza economica e sociale la riduzione dell’orario di lavoro di mezz’ora, portandosi a 37 ore settimanali a parità di retribuzione, che decorrerà dal 1° luglio del 2025.
Il commento Fisac Cgil
“Un altro ottimo contratto per la categoria e per tutto il mondo del lavoro”, così la segretaria generale Fisac Cgil Susy Esposito giudica l’intesa: “In piena coerenza con la strategia contrattuale che ci siamo dati anche con le altre organizzazioni sindacali, la firma di questo’accordo contribuisce a portare avanti salari, diritti e innovazioni contrattuali nel settore e, in generale, nel mondo del lavoro”.
Per Esposito è “importantissimo il risultato economico e l'aumento salariale di 435 euro anche per il credito cooperativo”. Da sottolineare anche “la riduzione dell’orario di lavoro settimanale e molte altre conquiste, come l'oblio oncologico, maggiori tutele per malattie e infortuni, l'allungamento dei permessi da sette a 12 mesi per le vittime di molestie e violenze. Non va poi trascurato l'avanzamento sul fronte del Fondo per l'occupazione, in particolare nel richiamo alla staffetta generazionale”.
Per la segretaria generale della Fisac Cgil resta fondamentale “aver difeso il potere d'acquisto dei salari del settore e redistribuito gli importanti risultati positivi nei bilanci delle banche di credito cooperativo raggiunti sinora. Sarà indispensabile riscontrare nelle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori il consenso sull'accordo raggiunto, consapevoli che si tratta di un grande traguardo ottenuto proprio grazie alla partecipazione e all'azione di tutte e tutti, delle iscritte, degli iscritti e dei dirigenti della categoria”.
“Un’intesa di grande rilevanza che mette al centro le lavoratrici e i lavoratori del settore, garantendo di fatto la giusta crescita salariale e la redistribuzione al lavoro degli importanti risultati economici messi a segno dalle banche di credito cooperativo”, aggiungono il segretario nazionale Fisac Cgil Riccardo Sanna e il responsabile coordinamento nazionale Fisac Cgil Credito cooperativo Fabrizio Petrolini.
“Il lavoro è al centro perché abbiamo conquistato l’impegno alla creazione di nuova e buona occupazione, anche per mantenere e rafforzare i presidi nel territorio, peculiarità del settore”, proseguono i due esponenti sindacali: “Allo stesso tempo allarghiamo diritti e tutele, a partire dalla riduzione dell’orario di lavoro e fino all’ampliamento dei permessi e delle tutele per le vittime di molestia e violenza”.
I contenuti dell’accordo
L’accordo raggiunto da sindacati e Federcasse, a Roma presso il palazzo della Cooperazione, prevede nel dettaglio un aumento mensile per la figura media pari a 435 euro così suddiviso: arretrati da marzo ad agosto pari a 1.200 euro (erogati con la busta paga di luglio); prima trance da 300 euro da settembre; poi altri 60 euro da gennaio 2025 e i restanti 75 euro a gennaio 2026.
Avanzamenti sono stati raggiunti sul fronte della partecipazione. Viene inoltre introdotta un’indennità cashless di 80 euro, la contribuzione datoriale alla Banca del tempo solidale del 30% e lo spostamento transitorio della contribuzione dello 0,36% che oggi va al Fondo di sostegno al reddito e che andrà alla Cassa mutua nazionale, al Fondo occupazione credito cooperativo, in una prospettiva di solidarietà intergenerazionale.
Da segnalare anche l’attivazione della cabina di regia contro la desertificazione e per monitorare e gestire l'impatto delle trasformazioni tecnologiche, a partire dal tema dell’intelligenza artificiale. “Arriviamo a un punto di sintesi positivo - commentano Sanna e Petrolini - grazie allo straordinario consenso espresso dalle lavoratrici e i lavoratori del credito cooperativo sulla piattaforma rivendicativa, che ha condotto a un confronto iniziato con ritardo ma dai ritmi incalzanti”.
I due rappresentanti Fisac così concludono: “Registriamo notevoli avanzamenti sia sul fronte normativo sia su quello economico. Le relazioni industriali del settore si dimostrano sempre molto avanzate, sebbene la strada da percorrere sia ancora tanta. Ora la parola passa alle lavoratrici e ai lavoratori, a breve le assemblee per la validazione del contratto. Ci auguriamo che il risultato sia accolto positivamente: il contratto raggiunto è infatti frutto del loro sostegno e della loro forza”.