“La presentazione che è stata fatta giovedì 19 settembre a Roma per la firma del primo contratto di lavoro multimanifatturiero siglato da Confimi Industria e da Confsal, alla presenza di rappresentanti del governo, con la partecipazione del ministro del Lavoro Calderone e di altre forze politiche, rappresenta un fatto del tutto inusuale nel panorama dei contratti nazionali”. A dirlo è Mirco Rota, responsabile ufficio sindacale Fiom Cgil nazionale.

“Un contratto che non trova nessun rapporto con i lavoratori, cui si vorrebbe rivolgere, e tantomeno senza alcun riferimento al tema della rappresentanza”, prosegue l’esponente sindacale: “Le associazioni che hanno sottoscritto questo contratto, sia sindacali sia datoriali, nel mondo dell’industria manifatturiera italiana non hanno la minima rappresentatività. Si tratta di organizzazioni sindacali che non rappresentano nemmeno l’1% dei metalmeccanici e che con questo contratto di fatto peggiorano le condizioni contrattuali dei lavoratori”.

Rota così conclude: “Questo governo, anziché lavorare per una legge sulla rappresentanza che risolverebbe il problema dei tanti contratti pirata, cerca di assegnare a questo contratto una funzione che di fatto non ha, con il rischio di provocare una sorta di dumping contrattuale, normativo e salariale tra i lavoratori”.