Sottoscritta martedì 16 luglio, tra i sindacati (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil) e le associazioni datoriali (Confartigianato, Cna, Claai e Casartigiani), l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore artigianato della chimica, della moda e della ceramica. Nei settori sono impiegati 142 mila lavoratori in circa 26 mila aziende. Il passato contratto è scaduto il 31 dicembre 2022, l’intesa avrà vigenza fino al 31 dicembre 2026.

Parte economica

L’aumento dell’area moda è di 172 euro sul terzo livello, divisi in quattro tranche: luglio 2024 (28 euro), gennaio 2025 (40 euro), ottobre 2025 (49 euro) e ottobre 2026 (55 euro).

L’aumento dell’area chimica-gomma plastica è di 184 euro sul terzo livello, divisi in quattro tranche: luglio 2024 (28 euro), gennaio 2025 (40 euro), ottobre 2025 (49 euro) e ottobre 2026 (67 euro).

Prevista l’una tantum per il periodo di vacanza contrattuale di 110 euro, divisa in due tranche: settembre 2024 (55 euro) e marzo 2025 (55 euro).

Parte normativa

L’intesa, sottolineano i sindacati, prevede “molte risposte alle richieste fatte in piattaforma, a iniziare dall’aumento del limite massimo del periodo di conservazione del posto di lavoro in caso di malattia da 21 a 24 mesi e di ulteriori 90 giorni per lavoratori con disabilità certificata (ex legge 68/99).

Nell’accordo è prevista l’istituzione della Commissione per la riforma dell’inquadramento, l’inserimento delle linee guida per il lavoro agile e la regolamentazione per l’attivazione della Banca ore solidali a tutela di comprovati e documentati casi di gravità e necessità.

In tema di contrasto alla violenza di genere viene recepito “l’accordo quadro europeo sulle molestie e le violenze nei luoghi di lavoro”. Inoltre, in aggiunta a quanto previsto dalla normativa vigente, sarà previsto un mese retribuito al 60% a carico delle aziende per le lavoratrici inserite nei percorsi di protezione.

L’accordo stabilisce anche l’aumento a sei euro degli scatti di anzianità per gli apprendisti e l’incremento della percentuale di maggiorazione prevista per l’attivazione degli accordi di flessibilità dal 10% al 12%. Al termine della trattativa è stato sottoscritto un “Avviso comune” che impegna le parti a promuovere azioni condivise verso le istituzioni a sostegno del settore moda.