I sindacalisti della Slc Cgil di Catania, il sindacato dei lavoratori della comunicazione, si dichiarano "esterrefatti" dall'iniziativa che vede il Comune di Catania invitare gli artisti professionisti etnei a offrire gratuitamente le loro prestazioni artistiche creando dei video di 10-15 minuti al fine di costruire “un ricco programma di eventi: concerti, piece teatrali, video d’arte, reading e tanto altro” da inserire sulla pagina Facebook del Comune. L'obiettivo per l'amministrazione comunale sarebbe “stare accanto alla cittadinanza, chiamata a restare in casa per arginare la diffusione del virus”.

In una nota firmata dal segretario generale della categoria, Gianluca Patanè, e dal responsabile del dipartimento artisti, Luigi Tabita, si segnala la proposta come "non rispettosa di ciò che stanno vivendo i lavoratori dello spettacolo". "In questo momento gli operatori della categoria sono nel vero senso della parola alla fame - proseguono Patanè e Tabita- senza alcuna prospettiva per il domani. I teatri sono stati chiusi ancor prima delle scuole, siamo consapevoli che il nostro settore sarà quello che ripartirà per ultimo, inoltre non sappiamo ancora quando ed in che forma. Molti operatori non beneficeranno del sussidio di disoccupazione perché costretti a lavorare durante l’anno  "in nero" ed invece di proporre un incontro per cercare insieme delle soluzioni in prospettiva, si chiede ancora di offrire il proprio lavoro gratuitamente".

"Più volte - proseguono - abbiamo denunciato la grave situazione dei lavoratori dello spettacolo in città; ribadiamo ancora una volta che molti artisti catanesi, già prima del Covid19, erano costretti a recarsi alla Caritas per mangiare perché vivono sotto la soglia di povertà. Tutto questo è ormai insopportabile. Chiediamo pertanto - conclude la nota - e al più presto, un incontro tramite videocall con l’assessora comunale Barbara Mirabella per capire quali saranno le azioni da mettere in campo per arginare la  crisi del settore culturale catanese".

(RMDN)