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La scorsa settimana la Fiom Cgil aveva denunciato la pesante situazione vissuta dalle maestranze Ilva in amministrazione controllata circa il pagamento degli stipendi. I ministeri dell’Industria e del Lavoro, i commissari di governo e i dirigenti di Ilva avevano dichiarato di essere incapienti e di non poter pagare a livello nazionale 2.500 lavoratori in cassa integrazione di cui 300 a Genova, scaricando il problema sull’Inps e provocando un ritardo nei pagamenti. Su questa partita le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro urgente che si terrà oggi, giovedì 21 febbraio, alle ore 11 presso i locali di Confindustria Genova (via S. Vincenzo, 2).
In concomitanza con l’incontro sarà organizzato un presidio dei lavoratori Ilva per il rispetto degli accordi: "Il governo responsabile di questa azienda che ha commissariato deve tutelare i lavoratori a partire dal pagamento regolare degli stipendi e su questo non si dovrà fare nessun passo indietro", dichiara in una nota la Fiom Cgil di Genova.
“Quanti lavoratori e lavoratrici possono dire tranquillamente alla propria banca 'non pago il mutuo alla data di scadenza'?”, chiede ironicamente il sindacato. "Il governo e Ilva, invece, possono evidentemente permetterselo, mettendo in difficoltà 2.500 cassaintegrati e le loro famiglie. Tutto questo - continua il sindacato - mentre per la prima volta non si pagano elementi salariali da contratto che sono stati garantiti da sempre e tutto senza preavviso, mentre si tagliano le detrazioni per i familiari”.
“Altro che cambiamento - conclude la Fiom - è la stessa storia che viviamo ogni volta che un padrone si dichiara incapiente e scarica sui lavoratori e lavoratrici le proprie colpe, ma questa volta è lo stato, è il governo con una sua azienda commissariata. Dell'accordo su Ilva é responsabile il governo e lo stesso ci deve spiegare perché i soldi per dirigenti e commissari si trovano e quelli per chi è in cassa integrazione no”.