La ferrovia chiusa da tre anni in Valle d'Aosta: un paradosso, come la definisce il segretario generale della Filt Cgil nazionale Stefano Malorgio. Lo stato della rete ferroviaria valdostana è stato il principale tema posto al centro dell'assemblea della Filt Cgil regionale, alla quale ha partecipato lo stesso segretario. Parliamo di paradosso perché si tratta di un tratto ferroviario, in particolare quello Aosta- Pré Saint Didier, già finanziato e compreso nel piano di Rfi. L’assemblea “è stata quindi una buona occasione per fare il punto sulla situazione dei trasporti nella regione”, dice Malorgio nel podcast enumerando le criticità:
Passeggeri e merci
Tra i numerosi argomenti trattati lo scorso 24 ottobre, quindi, anche la chiusura del traforo del Monte Bianco, con tutte le ripercussioni anche economiche a livello nazionale, e l'ammodernamento della linea Aosta-Ivrea, sulla quale la segretaria generale Filt Cgil Valle d'Aosta, Cristina Marchiaro (che nel video ripercorre la storia della Aosta-Pre Saint Didier) ha dichiarato di ritenere “positivo l'avvio dei lavori per l'elettrificazione della linea e garantire un servizio adeguato ed efficiente, senza rotture di carico nei collegamenti con Piemonte, Lombardia e Liguria”.
“È fondamentale che alla riapertura della tratta Aosta - Ivrea – ha aggiunto Marchiaro – vi siano le condizioni per un trasporto merci su rotaia a disposizione delle attività produttive valdostane quali la Cogne e le Acque minerali; bisogna inoltre progettare un polo della logistica a ridosso del parco ferroviario come già espresso nelle nostre proposte nei vari piani regionali dei trasporti”.
La riapertura della linea ferroviaria Aosta Pré-Saint-Didier, il progetto mai realizzato del tunnel ferroviario sotto il Colle del Piccolo San Bernardo e la soluzione di effettuare un collegamento Metro Bus da Aosta a Pré Saint Didier/Courmayeur/Skyway utilizzando una parte minima della tratta ferroviaria sono stati tra gli argomenti dell’intervento di Marchiaro all’assemblea.
Walter Milano, capostazione delegato della Filt Valle d'Aosta, dal canto suo, ha ribadito che la regione ha bisogno di un sistema di trasporti integrato efficiente ed ecologico che permetta a tutti di muoversi con celerità e regolarità sia a livello regionale che nazionale: “La Filt La Cgil continuerà a sostenere questa battaglia per avere un trasporto pubblico locale per una regione proiettata nel futuro e non nella preistoria”.
Senza di loro non si scia
Non ultimo, in valle d’Aosta si impone il tema degli impianti a fune, vale a dire gli impianti di risalita indispensabili per la stagione sciistica, ma anche per il turismo estivo. Pino Ruggeri, che lavora agli impianti a fune ed è componente della segreteria regionale Filt, nell’audio ci ricorda che dal Covid in poi si è assistito a un incremento della carenza di personale nel settore, che i guadagni sono bassi e il personale poco qualificato. Una situazione che, a poche settimane dall’avvio della stagione sciistica, va necessariamente sanata perché il sistema degli impianti a fune è un volano dell’economia della valle d’Aosta e costituisce, insieme all’indotto, il 50% del pil regionale.