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Dopo una lunga battaglia legale, il delegato Fiom Cgil Augustin Breda ha finalmente ottenuto giustizia. Nel giugno 2018, l'operaio della Electrolux di Susegana (Treviso) era stato sorpreso a utilizzare lo smartphone personale mentre era in servizio. La team leader aveva segnalato la questione e a Breda era arrivata una sanzione disciplinare di un’ora di multa. Ma il lavoratore ha scelto di non piegarsi e ha impugnato la decisione dell'azienda, che a quel punto ha preferito adire le vie legali e non comparire al collegio di conciliazione.
Breda, con l'aiuto dei suoi avvocati, ha cercato di dimostrare che le accuse dell'Electrolux erano prive di rilievo disciplinare e che c'era stato un accanimento ingiustificato nei suoi confronti. E Massimo Galli, giudice del lavoro del Tribunale di Treviso, gli ha dato ragione. Infatti, come sostiene la sentenza di febbraio, l'operaio “aveva utilizzato il cellulare quando era in fase di addestramento mediante affiancamento per misurare il tempo necessario a eseguire le mansioni della postazione che gli era stata assegnata”.
Grazie anche ai colleghi di lavoro, è stato dimostrato che Breda non stava usando il cellulare per motivi personali, ma era impegnato a “stabilire se il ritmo di lavoro della lavoratrice era adeguato per rispettare il numero di frigoriferi da montare in un’ora stabilito dall’azienda”. La Corte ha quindi annullato la sanzione disciplinare dell'Electrolux e imposto all'azienda il pagamento delle spese processuali, Inoltre, “a titolo di responsabilità aggravata per la condotta in malafede”, l'operaio sarà risarcito con 2.450 euro. Il Tribunale ha anche parlato di “intenti ritorsivi” dell'azienda, facendo riferimento a un’altra causa tra le parti. Anche questa vinta dal lavoratore.