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“Quello che sta avvenendo in questi giorni al “Cardarelli” ci dice che la pandemia non ha insegnato nulla sulla gestione dell’emergenza-urgenza a Napoli e in Campania. Ci troviamo di fronte a una disorganizzazione totale eppure sappiamo che, mediamente, si registrano almeno 200 accessi al giorno al Cardarelli, la maggior parte dei quali non sono codici bianchi. C’era un accordo con la direzione sanitaria regionale affinché i policlinici universitari perdessero la loro vocazione prettamente universitaria facendoli entrare nella rete dell’emergenza. Così, a oggi non è stato, e il risultato è questo". Così il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, intervenendo sulla decisione di 25 medici del "Cardarelli" di rassegnare le dimissioni dai propri incarichi.
"Ai medici che hanno inviato le lettere di dimissioni - ha detto Ricci - va tutta la nostra vicinanza e solidarietà, con la speranza che questa mossa disperata possa portare la direzione generale del Cardarelli e la Regione a prendere i necessari provvedimenti. Serve una programmazione seria dell’emergenza e urgenza, è stato un errore gestire questa situazione con poco personale, con questa mancata organizzazione senza investire sulla medicina territoriale. La Regione Campania ha presentato il suo piano regionale prevedendo 100 nuove case di comunità e un investimento importante su 33 strutture sanitarie ma senza prevedere l’immissione di nuovo personale medico e infermieristico. Il sistema - ha concluso il segretario generale Cgil Napoli - è scoppiato perché da Napoli e da tutte le province si riversano tutti negli ospedali”.