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Le ondate di calore previste per i prossimi giorni e in generale il cambiamento climatico devono essere affrontati in maniera strutturale, per non mettere a rischio la salute dei lavoratori più esposti, come quelli edili. Lo affermano in una nota Elisabetta Masciarri (Fillea Cgil Umbria), Giuliano Bicchieraro (Filca Cisl Umbria) e Alessio Panfili (Feneal Uil Umbria).
“L’anno scorso, nei periodi più caldi, ci sono stati in tutta Italia numerosi casi di malori nei cantieri, con un aumento degli infortuni anche mortali – ricordano le tre sigle sindacali –. Per questo il Governo non deve perdere altro tempo e provvedere subito a emanare il decreto per tutelare i lavoratori impegnati nei cantieri, finanziando subito la cassa integrazione 'per caldo', misura già sperimentata, l’anno scorso”.
Questa misura, spiegano i sindacati, dà infatti la possibilità di bloccare i lavori nei cantieri e ricorrere alla cassa integrazione quando la temperatura è pari o superiore a 35 gradi, oppure nei casi di un alto tasso di umidità. Nel 2023 il Governo ha stanziato 8,6 milioni per ammortizzatori da stress termico, ma il ripetersi di queste condizioni climatiche deve, secondo Fillea, Filca e Feneal, far riflettere sulla necessità di misure organiche e non più improvvisate.
“Le aziende sono spesso restie a interrompere i lavori per il timore di non rispettare i tempi legali di esecuzione dei contratti – sottolineano ancora i sindacati dell'edilizia –, è fondamentale, di conseguenza, prevedere che con fenomeni climatici avversi ci sia lo slittamento delle previsioni contrattuali, sia per i lavori pubblici che per quelli privati. A tale proposito è necessario rimodulare l’organizzazione del lavoro, così come sarà imprescindibile per il futuro tenere conto nella progettazione delle nuove condizioni climatiche”.
Secondo i sindacati, bisogna agevolare gli investimenti nei nuovi dispositivi adatti alle temperature più calde e adottare linee guida comportamentali per il riconoscimento dei rischi connessi. “Per facilitarne l’utilizzo è importante che ci sia la garanzia che, all’interno degli affidamenti pubblici, queste novità rientrino nei costi sulla sicurezza e che sia effettivamente possibile scorporarli dal costo dell’offerta – insistono Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil dell'Umbria –. La protezione degli individui passa da un lavoro di qualità, che è sinonimo di imprese corrette che investono sul lavoro e sul loro futuro per realizzare opere di qualità moderne e funzionali”.
Per questo le organizzazioni sindacali umbre del settore stanno sollecitando le istituzioni affinché intervengano, soprattutto nei cantieri, per rimodulare l’organizzazione. “Alle associazioni di categoria invece ci rivolgiamo affinché si rendano promotrici di un adeguato percorso che protegga la salute delle lavoratrici e dei lavoratori – concludono Masciarri, Bicchieraro e Panfili –attraverso rimodulazioni orarie delle attività ma anche fornendo dispositivi di protezione collettiva e individuale per gestire l’emergenza caldo”.