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Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine del XVIII Congresso nazionale, in corso a Bari, ha incontrato la delegazione dei lavoratori della Gazzetta del Mezzogiorno. Giornalisti e poligrafici dello storico giornale hanno illustrato la situazione che si vive all’interno della testata, dopo il sequestro e la confisca dei beni dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo, proprietario del 69% della Edisud spa. Nella società editrice del giornale lavorano 77 giornalisti, di cui 52 a tempo pieno e 25 part time, distribuiti nelle otto redazioni sparse in Puglia e Basilicata, 67 dipendenti con contratto poligrafico e decine di giornalisti corrispondenti con contratti di collaborazione.
I lavoratori vivono con angoscia l'attuale condizione di incertezza. La ricetta proposta dai commissari per mantenere in vita il giornale è il taglio lineare del 50% del costo del lavoro: una soluzione, questa, che comporterebbe la riduzione della foliazione, della qualità dei contenuti e la compromissione del diritto di cronaca. I lavoratori, ai quali non sono stati versati lo stipendio di dicembre e la tredicesima (mentre la retribuzione di novembre è stata versata in due tranches), si chiedono come sia possibile che lo Stato sequestri un’azienda, perché il suo azionista di maggioranza è sospettato di essere colluso con la mafia, e allo stesso tempo, voglia garantirne la sopravvivenza, sfruttando il lavoro non retribuito degli addetti della stessa azienda.
La Cgil nazionale, la Cgil Puglia (agli incontri ha presenziato anche il segretario generale Pino Gesmundo), la Cgil e l'Slc di Bari "ribadiscono vicinanza a tutti i lavoratori della Gazzetta del Mezzogiorno e auspicano che l’amministrazione giudiziaria utilizzi tutti gli strumenti giuridici a sua disposizione per garantire loro il diritto alla retribuzione". La leader Cgil si è impegnata "a sensibilizzare tutte le parti interessate, siano istituzioni o gruppi imprenditoriali, alla sopravvivenza di un quotidiano fortemente radicato nel territorio di due regioni".
La Cgil "riconosce ai lavoratori il merito di aver garantito in questi mesi di amministrazione giudiziaria, con sacrificio e senso di responsabilità, la presenza in edicola di un giornale che vanta oltre 130 anni di storia, e lavorerà per giungere a una soluzione capace di assicurare il rilancio della testata, che passa dall’imprescindibile mantenimento degli attuali livelli occupazionali del personale giornalistico e poligrafico".