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Esplosione nel deposito Eni a Calenzano (Firenze). L’esplosione è avvenuta intorno alle 10.15 di lunedì 9 dicembre, vicino al centro commerciale I Gigli. Il bilancio è di cinque morti e 26 feriti. Oltre ai nove feriti accompagnati con le ambulanze presso gli ospedali della zona (dei quali due gravi), altre 17 persone si sono presentate in maniera autonoma in strutture ospedaliere per cure mediche. L’esplosione è stata tremenda, hanno tremato vetri e pareti anche a chilometri di distanza.
Le vittime sono cinque. La prima è stata identificata: Vincenzo Martinelli, 51 anni, residente a Prato, che risulta essere conducente di un’autocisterna. Le altre vittime, di cui sono stati ritrovati i corpi, sono: Carmelo Corso, 57 anni, di Catania; Davide Baronti, 49 anni, di Novara; Gerardo Pepe, 46 anni, di nazionalità tedesca ma residente in Italia; Fabio Cirielli, 46 anni, di Matera.
Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze proclamano sciopero generale provinciale di quattro ore (fine turno) per mercoledì 11 dicembre con manifestazione (ore 14.30-16.30) in una area a Calenzano ancora da definire.
“Ormai periodicamente registriamo drammatiche stragi sul lavoro e sempre in siti gestiti da grandi imprese, dove, spesso, si intrecciano ditte esterne, appalti, subappalti e sono resi poco trasparenti i confini delle responsabilità, a partire dall’impresa committente”. Così, in una nota, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
Per Landini “è l’ennesima strage che dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che questo sistema di impresa è fondato sull’insicurezza, sulla mancanza effettiva di procedure in grado di garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Tutto ciò è reso ancora più inaccettabile nell’epoca dei sistemi di controllo digitale, dell’innovazione tecnologica, che se utilizzati garantirebbero la prevenzione nei luoghi di lavoro. Ma è la logica del risparmio, e quindi del profitto, ad avere la meglio sulla vita dei lavoratori”.
“Se a ciò aggiungiamo - prosegue il leader della Cgil - anche la logica burocratica con cui il governo interviene su questi temi, le lacrime del giorno dopo sono insopportabili”.
“La Cgil esprime cordoglio a tutti i familiari degli operai coinvolti, sostiene le iniziative di sciopero e mobilitazione proclamate in queste ore e invita tutte e tutti a dire basta morti sul lavoro partecipando alla manifestazione di domani a Calenzano, in piazza Vittorio Veneto, a partire dalle ore 14.30, proclamata da Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze in occasione dello sciopero provinciale”, conclude Landini.
Anche la Cgil Toscana partecipa e invita a partecipare alla manifestazione, indetta in occasione dello sciopero generale provinciale di quattro ore (fine turno). “In piazza per ribadire che la sicurezza sul lavoro deve stare al centro, servono più investimenti, politiche, controlli. Ogni giorno in Toscana e in Italia piangiamo morti o feriti sul lavoro e questa situazione non è degna di un Paese civile”: così la Cgil Toscana.
Cgil, Cisl, e Uil di Firenze esprimono “dolore per la tragedia, cordoglio per le vittime, vicinanza ai feriti e ai familiari, gratitudine verso i soccorritori, oltre a tanta rabbia per quello che è successo".
"Siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti. Quello che è successo è inaccettabile, attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita”, si legge in una nota.
L'area dell'incidente è circoscritta da vigili del fuoco e dalle forze dell'ordine. La Protezione Civile della Città Metropolitana è intervenuta sul luogo dell'esplosione con un posto medico avanzato.
Secondo le prime ricostruzioni sembra che sette silos siano saltati in aria nel momento in cui cinque autocisterne stavano facendo manovra. Una delle autocisterne sarebbe esplosa coinvolgendo poi gli altri silos e i mezzi nell’esplosione.
Si tratta di un deposito di 170.300 metri quadrati adibito alla ricezione, stoccaggio e spedizione di benzina, gasolio e petrolio.
“Basta con le stragi sul lavoro. Non potremo più definirci un paese civile fino a quando non riusciremo ad eliminare questa piaga! Il lavoro deve servire per vivere non per morire, non si può uscire di casa al mattino e non essere certi di tornare la sera” ha detto Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil, riguardo la strage.
“Vanno migliorate le norme sulla sicurezza – ha proseguito - e soprattutto vanno ampliati i controlli e le sanzioni che devono essere durissime per chi non le applica! Vanno assunti migliaia di ispettori e rendere i controlli periodici e non casuali e distanziati da anni, spesso decenni, tra di loro”.
“Le aziende – ha ribadito Falcinelli - che tagliano i costi sulla sicurezza sul lavoro o che non controllano l’applicazione delle norme da parte dei soggetti a cui appaltano le attività devono essere condannate in maniera esemplare. Attendiamo che la magistratura determini la responsabilità di quanto accaduto e vigileremo attentamente sugli sviluppi di questa ennesima strage. Esprimiamo la nostra forte solidarietà alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie. Il governo la smetta di fare propaganda e di raccontare un Paese che non esiste, la realtà la raccontano fatti come quelli di stamattina”, ha concluso il segretario generale della Filctem Cgil.
I Comuni di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino (su Facebook) hanno invitato la cittadinanza a chiudere in via precauzionale le finestre e ridurre gli spostamenti, in attesa di indicazioni da parte degli organi preposti. La colonna di fumo è stata a lungo visibile anche dai comuni vicini, sul posto il sistema di regionale di emergenza sanitaria, vigili del fuoco e forze dell'ordine.
In una nota l’Eni ha precisato che le fiamme, confinate alla zona pensiline di carico, non hanno interessato il parco serbatoi.
Sindacati: ennesima tragedia che colpisce i trasporti
“È l’ennesima tragedia nel mondo del lavoro, in particolare nell’ambito delle attività di logistica e autotrasporto merci, che ha colpito questa volta, tra vittime, dispersi e feriti, i lavoratori di trasporto carburanti”. A dichiararlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Le sigle sottolineano: “Siamo in attesa di una ricostruzione degli eventi che possa far chiarezza sulla dinamica dell’incidente mortale”.
“I numerosi incidenti stradali – aggiungono – rendono già incerte e imprevedibili le condizioni di sicurezza degli autisti di mezzi pesanti, non possiamo accettare che anche gli impianti, dove si svolgono lavorazioni che devono essere in massima sicurezza di carico e scarico possano diventare trappole mortali come accaduto oggi a Calenzano”.
“Ora – affermano infine – non abbiamo bisogno della pletora di commenti di cordoglio ma ci aspettiamo interventi concreti e immediati a tutela della sicurezza delle lavoratrici e lavoratori. Ci affidiamo al lavoro degli inquirenti e della magistratura per avere una certezza sulle responsabilità di questa ennesima tragedia”.