PHOTO
“Se non cambiamo modalità organizzative e protettive per chi è direttamente esposto al sole aumenteranno notevolmente sia il rischio del colpo di calore e quindi di un infortunio (purtroppo spesso mortale), sia il rischio di malattia professionale.” A distanza di un mese dalla richiesta urgente al governo di intervenire per tempo con adeguati provvedimenti a protezione dei lavoratori dai fenomeni di caldo estremo, la Fillea Cgil lancia un nuovo appello, questa volta dall’Assemblea nazionale dei rappresentanti per la sicurezza (Rls-Rlst) svoltasi oggi al Centro Congressi Frentani.
“Benissimo che le amministrazioni locali più sensibili vietino il lavoro - anche ad altri settori e lavoratori come i rider - nelle ore calde ma non possiamo più rincorrere l’urgenza” prosegue la Fillea, secondo la quale è indispensabile un intervento normativo strutturale “che riconosca definitivamente per i lavoratori edili e del lapideo l’accesso alla cassa integrazione ordinaria per eventi climatici, fuori dal contatore delle 52 settimane massime attualmente previste” e preveda “tutele automatiche per tutti i tipi di lavoratori, dipendenti e autonomi, con l’obbligo per le imprese a rimodulare orari e carichi di lavoro tramite specifici accordi con le Rsu e le organizzazioni sindacali con particolare attenzione alle piccole aziende.”
Inoltre, per la Fillea anche le Stazioni appaltanti potrebbero contribuire a mitigare il rischio “prevedendo eventuali ritardi nella consegna dei lavori in caso di interruzione per eventi climatici estremi e, nelle situazioni più pericolose, sospendendo le attività più a rischio, con l’automatica accoglienza delle domande di Cigo da parte dell’Inps.”
Per la Fillea “un intervento normativo fatto in zona Cesarini, come nel 2023, non può bastare, servono subito norme ad hoc e un’integrazione al d.lgs 81/08 con chiare assunzioni di responsabilità del datore di lavoro e dei responsabili alla sicurezza di definire previsioni specifiche e vincolanti nei documenti alla sicurezza e, conseguentemente, nell’organizzazione del lavoro, nei sistemi di protezione e nella programmazione della sorveglianza sanitaria.”