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Con l’approssimarsi dell’estate e l’aumento delle temperature si presenta come ogni anno il rischio da colpo di calore. Dopo un mese di volantinaggi e incontri con i lavoratori, in questi giorni prende il via la seconda parte della campagna “Caldo estremo doppio rischio” promossa dalla Fillea Cgil per sensibilizzare i lavoratori dell’edilizia e dei materiali da costruzioni sui pericoli che si corrono in presenza delle ondate di calore
"Già da qualche anno sollecitiamo le strutture a porre molta attenzione al tema e a diffondere anche tra le lavoratrici e i lavoratori la consapevolezza dei rischi che corrono con l’esposizione e la possibile prevenzione anche in base alle patologie personali" è quanto si legge in una nota della Fillea nazionale, nella quale si ricorda che è "prevista la Cigo con causale “eventi meteo” anche in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa delle temperature elevate, purtroppo poco richiesta.
Con un video sui social (facebook instagram twitter), uno spot di 30 secondi sui più importanti circuiti radiofonici nazionali e un volantino in varie lingue (albanese, arabo, francese, inglese, italiano, rumeno), il sindacato di Via Morgagni ricorda che il “caldo estremo causa gravi patologie e aumenta il rischio di infortuni, in particolare a chi fa un lavoro faticoso o all’aperto” e che “per prevenire il colpo di calore e le patologie ad esso collegate è fondamentale saperne riconoscere i primi sintomi e prendere tempestivamente le dovute contromisure” spiega la campagna di comunicazione Fillea, i cui testi sono realizzati sulla base delle linee guida Inail - progetto Worklimate.
L’obiettivo della campagna, su cui sono impegnati tutte le strutture Fillea con centinaia di funzionari e delegati sindacali, è quello di fornire le informazioni utili per prevenire l’insorgenza di patologie da calore, saperle riconoscere ai primi sintomi, come comportarsi in caso di emergenza, cosa il datore di lavoro è tenuto a garantire ai lavoratori ed in quali condizioni può ricorrere alla cassa integrazione.
Su sollecitazione del sindacato, nel 2022 Inps e Inail definirono una nota congiunta. “Le imprese potranno chiedere all’Inps il riconoscimento della Cigo quando il termometro supera i 35° centigradi - si legge nella nota degli istituti -. Ai fini dell’integrazione salariale, però, possono essere considerate idonee anche le temperature “percepite”. In una pubblicazione Inail dedicata a lavoratori, datori di lavoro e figure aziendali della salute e sicurezza, le linee guida per prevenire le patologie da stress termico.
E ancora: “I fenomeni climatici estremi sono stati recentemente posti in relazione con un aumento del rischio di infortunio sul lavoro. Inps e Inail rendono note le istruzioni per la gestione del rischio caldo e per l’accesso alle prestazioni cassa integrazione ordinaria per sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa dovuta a temperature elevate”.