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Quella dei tirocinanti degli enti pubblici rischia di diventare una vertenza senza fine. Anche in Calabria. La denuncia arriva dalle segreterie regionali di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil. “Attingere ai fondi nazionali ed europei inutilizzati per risolvere la delicata questione dei tirocinanti calabresi – scrivono in una nota congiunta – è l’opportunità emersa durante l’incontro avvenuto tra il presidente della Regione Occhiuto e i sindacati. Nel corso del tavolo il governatore ha preso l’impegno di organizzare un incontro presso il ministero della Funzione Pubblica, competente per le modalità di contrattualizzazione del personale degli enti pubblici, inclusi i tirocinanti”.
Nonostante le rassicurazioni iniziali, però, i sindacati non hanno ancora ricevuto aggiornamenti concreti sul mantenimento di tali promesse. E visto che la scadenza dell'ennesima proroga dei tirocini è vicina, le organizzazioni stanno lavorando a tutti i livelli affinché alle promesse seguano i fatti.
Per Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil la priorità è la contrattualizzazione di questi lavoratori, per la quale è fondamentale individuare le risorse necessarie. Questo passaggio è essenziale per dare piena attuazione alla normativa approvata lo scorso febbraio, che rappresenta un primo passo verso il riconoscimento del valore e dei diritti di coloro che, per oltre un decennio, hanno lavorato in condizioni precarie e senza adeguata tutela.
A settembre parte l’iter per la legge di bilancio: allora o mai più
Settembre sarà un mese cruciale poiché coinciderà con l'inizio delle discussioni sulla legge di bilancio 2025. “Questo momento – si legge nella nota – rappresenta forse l'ultima opportunità per la politica calabrese di dimostrare concretamente il proprio impegno, mantenendo le promesse finora fatte e troppo spesso disattese. Siamo ancora fiduciosi che la vertenza possa trovare una soluzione positiva ma è evidente che, dopo aver superato gli ostacoli normativi, occorre ora una chiara e decisa volontà politica, che finora è stata insufficiente”.
Se non cambierà lotta dura sarà
Se alle promesse non seguissero i fatti, avvertono i sindacati, “è già stata pianificata una grande manifestazione di protesta, concordata in stretta collaborazione con delegati e delegate, e discussa nelle assemblee che teniamo regolarmente. Questa mobilitazione sarà una risposta necessaria e inevitabile per far sentire la voce dei tirocinanti e rivendicare i loro diritti. Indipendentemente dagli sviluppi, siamo determinati a garantire che questi lavoratori ottengano finalmente il riconoscimento e le tutele che meritano, mettendo fine a una situazione di sfruttamento che si protrae ormai da troppo tempo”.