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Ancora un morto sul lavoro. Questa mattina a Busto Arsizio, provincia di Varese, un operaio è rimasto schiacciato dal tornio meccanico in una azienda di estrusione di materie plastiche, la Ditta Bandera. Trasportato in elisoccorso all’ospedale di Legnano, è deceduto poco dopo l’arrivo.
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo sarebbe stato stritolato da una fresa industriale di grandi dimensioni. I colleghi hanno dato subito l’allarme e chiamato i soccorsi.
La notizia arriva nelle stesse ore in cui la procura di Prato apre l’inchiesta sulla morte di Luana D’Orazio, la giovane operaia tessile, 22 anni, per indagare sulle dinamiche dell’accaduto. Venerdì nella provincia toscana i sindacati hanno proclamato uno sciopero generale cittadino di 4 ore.
Questa mattina il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha parlato di salute e sicurezza, intervenendo a Unomattina su Rai 1. "Per evitare che continuino le morti sul lavoro è necessario investire e fare assunzioni per la medicina del lavoro. Assurdo - ha detto riferendosi alla morte della giovane operaia tessile a Prato - che una persona che fa il suo dovere e semplicemente lavora, debba morire per vivere lavorando. Dall'inizio dell'anno - ha continuato Landini - siamo in una situazione per cui una persona al giorno muore sul lavoro". Landini ha denunciato che "non ci sono abbastanza controlli, abbastanza attenzione, non si considera la sicurezza sul lavoro un vincolo, ma un costo". E ha aggiunto che "è assolutamente necessario fare assunzioni" per la medicina del lavoro. Gli addetti nei servizi ispettivi delle Asl - ha denunciato il segretario della Cgil - sono calati da 5mila a 2mila. Così anche gli ispettori del lavoro. Per evitare che vi siano altre tragedie, se vogliamo imparare da questo dramma, abbiamo bisogno che si investa", ha continuato Landini. Il segretario della Cgil inoltre ha rilanciato l'idea di una patente a punti per le aziende, con l'interruzione delle attività in caso di mancanza di sicurezza.