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Il Gruppo Italcementi ha annunciato, alle organizzazioni sindacali di Feneal, Filca e Fillea e alle Rsu la riattivazione da gennaio 2022 della linea di cottura dell’impianto di Sarche di Madruzzo, in provincia di Trento, che dal 2015 opera come centro di macinazione. L’operazione comporta un investimento di quasi cinque milioni di euro in innovazione, con particolare attenzione alla tutela ambientale e con l’assunzione di almeno 30 giovani.
“Si tratta di una notizia positiva e che dà speranza, soprattutto in questo momento storico”, commentano le segreterie nazionali di FenealUil, FilcaCisl e FilleaCgil. “Tra circa 6 mesi, dunque, nello stabilimento si riprenderà la produzione a ciclo completo di cemento, con una potenzialità produttiva di circa 250 mila tonnellate di prodotto all’anno. Un cemento di qualità, realizzato con materie prime del territorio e da maestranze locali. Italcementi, infatti, ha dichiarato di voler dare priorità nelle assunzioni ai giovani del posto. Una scelta che condividiamo, nell’ottica soprattutto di una interazione sempre più forte con il territorio, che punti a coinvolgere in questo processo soprattutto figure femminili".
"Anche per questo le priorità in questa fase – proseguono – sono la formazione dei neoassunti e la sicurezza in azienda, elementi per noi imprescindibili, dal momento che riteniamo di fondamentale importanza coniugare la sicurezza dei lavoratori con quella del territorio".
"Si tratta di azioni che si possono mettere in pratica solo con il rafforzamento delle varie forme di partecipazione dei lavoratori alle dinamiche dell’azienda. Noi, come sempre, siamo disponibili a un confronto costruttivo nell’esclusivo interesse dei lavoratori e della comunità nella quale opera l’azienda”, concludono i sindacati.
Una notizia che i sindacati locali apprendono con soddisfazione. “E’ un segnale positivo che potrà avere ricadute importanti per il nostro territorio – ammettono i referenti territoriali di Fillea Filca Feneal Roland Caramelle, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti -. Lo stabilimento trentino da anni era ormai ai minimi in termini di occupazione. Il nuovo investimento, così come illustrato dall’azienda, sarà significativo sul piano dell’innovazione e del rispetto ambientale. Questo ci fa immaginare che Italcementi punti con consapevolezza al futuro”.
Nel dettaglio nello stabilimento trentino da gennaio 2022 riprenderà la produzione a ciclo completo di cemento; negli ultimi 6 anni infatti il cementificio operava solo come centro di macinazione. Si prevede anche un incremento della capacità produttiva e un allargamento del mercato all’intero nordest, anche nell’ottica di cogliere le nuove opportunità che si verificheranno a seguito degli importanti piani di opere pubbliche legati ai progetti di rilancio post pandemico.
Sul fronte dell’occupazione oggi a Sarche lavorano 19 persone: da qui a gennaio, dunque, la forza lavoro verrà triplicata. “E’ chiaro che serviranno anche figure professionali con competenze specifiche e che non è detto sia immediato reperire sul nostro territorio. Per questa ragione abbiamo sollecitato l’azienda ad attivarsi il prima possibile con Agenzia del Lavoro per usare al meglio tutti gli strumenti di cui la Provincia dispone per facilitare l’incontro domanda/offerta di lavoro. Sarà importante anche aprire un canale con le scuole professionali. Per noi conta che le nuove assunzioni si traducano in una ricaduta occupazionale concreta per il territorio.