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“Importante e positivo”. Così Rossana Dettori, segretaria nazionale della Cgil, ha definito il confronto che c’è stato nella prima mattina del 14 ottobre tra organizzazioni sindacali e governo. Convocati a Palazzo Chigi dal premier Draghi, insieme al ministro del lavoro Orlando, ai segretari generali di Cgil Cisl e Uil sono stati illustrati i contenuti del decreto sulla sicurezza che dovrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri.
Diversi gli strumenti che con il decreto verranno messi in campo per contrastare le morti sul lavoro e ridurre gli incidenti. “Tre le questioni fondamentali che accolgono molte delle richieste dei sindacati”, ha spiegato Dettori: “Innanzitutto la sospensione delle aziende non in regola con le norme sulla sicurezza. Ovviamente i lavoratori e le lavoratrici continueranno ad essere pagati: l’impresa sospesa potrà riaprire solo dopo aver ottemperato alle prescrizioni del Testo unico. Prenderà forma il Sistema unico informativo, unificando così e diverse banche dati. Saranno avviate le assunzione per il personale mancante all’Inl (Istituto nazionale del lavoro), ma verrà anche ampliata di ben 1.024 unità la pianta organica dell’Istituto".
A questo proposito le organizzazioni sindacali hanno sottolineato l’importanza che venga implementato il personale anche negli Spresal (Servizi di prevenzioni delle Asl). Il ministro Orlando si è impegnato a un confronto con le Regioni per definire stanziamenti, tempi e modalità del provvedimento. La terza questione sottolineata dalla segretaria confederale riguarda la regolarità del lavoro, perché per garantire la sicurezza occorre sconfiggere nero e grigio ancora assai diffusi nei cantieri, campi e non solo: “Sarà compito dell’Istituto nazionale del lavoro provvedere alla sospensione dell’impresa, quando riscontrasse che il 10% dei lavoratori e delle lavoratrici risulti senza contratto (prima era il 20%)”.
Primi passi avanti certamente lungo la strada giusta, ma non basta. Come costruire prevenzione, e come rendere obbligatoria la formazione del lavoratore prima del ciclo produttivo, saranno i temi di un nuovo appuntamento previsto al ministero del Lavoro per la prossima settimana. Si aspetta la convocazione ufficiale.
Ma le buone notizie non finiscono qui. Nel corso dell’incontro il presidente Draghi ha comunicato a Cgil Cisl e Uil che, oltre al decreto sicurezza, il Consiglio dei ministri varerà un provvedimento per estendere la cassa Covid di ulteriori 13 settimane. “Noi - ha aggiunto Dettori -, insieme alle altre due confederazioni, abbiamo chiesto anche la proroga dei licenziamenti per le piccole e medie imprese”. Inoltre è stato annunciato che, in Legge di bilancio, ci sarà lo stanziamento, con valore retroattivo, per coprire per tutto il 2021 il periodo di quarantena Covid per i lavoratori e le lavoratrici costretti a casa.
Domani entra in vigore il green pass, era difficile chiudere l’incontro senza parlarne. Infatti i sindacati hanno ribadito al governo la convinzione di rendere obbligatorio il vaccino per tutti i cittadini e le cittadine: hanno chiesto di provvedere alla gratuità dei tamponi, ponendoli a carico delle aziende, per i lavoratori e le lavoratrici privi di green pass. Per le aziende, questa la richiesta delle confederazioni, bisogna prevedere una proroga del credito di imposta previsto durante i primi mesi della pandemia per i test e le sanificazioni, e un ulteriore abbattimento dei costi dei tamponi stessi.
Infine, il premier si è impegnato a convocare, la prossima settimana, le organizzazioni sindacali per dare attuazione al protocollo sulla governance del Pnrr. Anche questa è una buona notizia attesa da tempo.