Tra venerdì 25 gennaio e lunedì 28 gennaio tre lavoratori della Bravo Solution Italia (marchio Jaggaer), multinazionale con circa 200 dipendenti a Milano, si sono visti consegnare a sorpresa una lettera di licenziamento in tronco. Tra i motivi del licenziamento, dopo anni di anzianità in azienda, la delocalizzazione delle loro mansioni presso un nuovo call center in Serbia. Lo rendono noto le Rsu  Bravo Solution Italia e Bravo Solution Spa. Che fanno notare anche come. "tra i licenziati anche una donna in stato di gravidanza e un appartenente alle categorie protette". I lavoratori riuniti in assemblea hanno deciso di indire uno sciopero di un'ora, dalle 10 alle 11.0 di mercoledì 6 febbraio, in segno di solidarietà per i colleghi licenziati ed a sostegno e riconoscimento dell'impegno della Rsu.

"Nel 2018 alcuni lavoratori avevano contattato la Fillea Cgil preoccupati per la situazione ed in particolare per il subentro della nuova proprietà a marchio Jaggaer e per i primi segnali di delocalizzazione. La Fillea si è immediatamente attivata per procedere con l’elezione della Rsu e l’avvio di un tavolo per le relazioni sindacali, novità assoluta per questa azienda", si legge in un comunicato delle Rsu.

"Durante gli incontri è stato chiesto più volte alla direzione risorse umane di chiarire la situazione, con particolare riferimento al Moc (Market Operation Center), per il quale erano stati  aperti degli uffici equivalenti in Serbia, con relativa assunzione di personale in loco. L’azienda ha sempre rassicurato la Rsu, negando l’intenzione di ridimensionamento dell'organico, intanto però i lavoratori serbi venivano formati e gradualmente resi operativi su alcune funzionalità di base svolte fino a quel momento dai lavoratori della sede italiana. L'azienda ha quindi spiegato che la nuova organizzazione del lavoro avrebbe previsto la dislocazione in Serbia dei soli servizi di livello base, mantenendo in Italia i servizi maggiormente qualificati, e ha persino lasciato intravvedere alla Rsu lo spazio per intavolare un ragionamento su premio aziendale e welfare", continua la nota.

Incalzata a motivare i licenziamenti, "l’azienda ha dichiarato di aver rispettato i termini di legge e di non essere disponibile ad intraprendere nessuna trattativa. La Rsu rivendica il diritto ad un confronto schietto, pretende di avere interlocutori credibili e affidabili: non è possibile operare nell’interesse dell’azienda e dei lavoratori se non si condividono in modo trasparente le scelte che riguardano il futuro della stessa. Vedersi recapitare 3 licenziamenti da un giorno all’altro, senza nessun segnale di allarme preventivo e senza aver anticipatamente comunicato e discusso con la RSU, dimostra scarso rispetto per i propri dipendenti e per chi svolge un ruolo di rappresentanza sindacale con impegno e serietà", attaccano le Rsu.

"Siamo preoccupati che questo sia solo l’inizio di una fase di ulteriori licenziamenti, per questo siete tutti chiamati a partecipare allo sciopero", termina la nota.