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“Adesso basta”. Oggi, lunedì 27 novembre, la mobilitazione di Cgil e Uil tocca la quarta tappa in calendario. Si ferma la Sardegna, dopo gli scioperi che hanno coinvolto il 17 novembre scorso le regioni del Centro, il 20 novembre scorso la Sicilia e il 24 novembre scorso le regioni del Nord. I sindacati protestano contro la Legge di Bilancio e le politiche del governo Meloni.
Per l’occasione sarà possibile seguire il palco di Piazza del Carmine a Cagliari, dove le conclusioni sono affidate al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in diretta streaming sulla pagina Facebook della Cgil Sarda a partire dalle ore 11.00.
L’appuntamento questa mattina è alle 9.00 in piazzale Trento, davanti al Palazzo della Giunta regionale. Il corteo attraverserà viale Trieste, via Roma e via Maddalena fino a piazza del Carmine.
Per condizione economica la Sardegna è al 200/o posto fra le 235 regioni europee
"La Sardegna ha tante ragioni in più per scioperare - ha detto il segretario generale della Cgil sarda, Fausto Durante, nella conferenza stampa (Fonte ansa.it) - perché la legislatura che volge al termine si è purtroppo distinta per una netta inadeguatezza davanti alle grandi emergenze che vivono i lavoratori e le lavoratrici, le famiglie, le pensionate, i pensionati e i giovani, ai quali sono negati diritti essenziali come la sanità, l'istruzione, la mobilità interna, la continuità territoriale".
"La situazione del territorio è drammatica se pensiamo che la Sardegna è al 200/o posto fra le 235 regioni europee e si caratterizza in negativo per gli indici infrastrutturali materiali e immateriali. Con la colpevole collaborazione del governo nazionale questa Giunta ha prodotto poco e nulla anche sul fronte delle risorse e dei progetti per uscire dalla condizione di insularità nonostante il riconoscimento ottenuto nella Costituzione".